lunedì 26 marzo 2012

BEST BURGER BUNS




Lo confesso: io il suo blog non lo conoscevo e non conoscevo nemmeno il suo libro, forse perché, istintivamente, le complicatissime unità di misura della "cucina stelle e strisce" costituiscono per me un motivo sufficientemente valido per tenermene il più possibile alla larga, soprattutto dopo questa mitica impresa di conversione in grammi di cups e tsp. da cui devo ancora riprendermi :-)   Debbo quindi ringraziare lei per aver fatto da tramite tra me e Laurel:  i panini da hamburger di questa giovane e simpatica texana hanno conquistato tutti (perfino il figlio mcdonaldiano), regalandomi complimenti a non finire e procurandomi una soddisfazione pari solo a quella provata nel giorno della mia laurea! :-D   







INGREDIENTI 
(per una quindicina di pezzi)


900 grammi di farina

100 grammi di zucchero

25 grammi di sale

2 bustine di lievito di birra secco

2 uova intere
 (più uno per la spennellatura finale)

60 grammi di burro

360 ml di acqua tiepida

semi di sesamo q.b.



Mescolate tutti gli ingredienti per l’impasto e lavoratelo per circa dieci minuti, fino a quando diventa soffice e liscio. Mettetelo in una ciotola leggermente unta di olio e coprite con un canovaccio. Lasciatelo lievitare per due ore, finché raddoppia di volume. Sgonfiate leggermente l’impasto, formate un panetto e tagliatelo in quindici-sedici pezzi. Formate con ciascuno un disco dello spessore di circa 2,5 cm e di un diametro di 8 cm. Mettete i panini su una teglia leggermente unta di olio, coprite e lasciateli lievitare per un’altra ora, finché sono ben gonfi. Accendete il forno a 190°C. Spennellate i panini con l’uovo sbattuto con un cucchiaino d’acqua, poi spolverate con i semi di sesamo. Cuocete nel forno finché sono dorati, per circa quindici minuti.






























domenica 18 marzo 2012

TORTA DEGLI ADDOBBI




Chi è di Bologna e dintorni questo dolce lo conoscerà molto meglio di me, che l'ho scoperto soltanto poco tempo fa curiosando in questo blog e che, purtroppo, non ho mai avuto il piacere di assaggiarlo preparato da un'esperta massaia del luogo. Me lo sono fatto da sola, seguendo le indicazioni del video di Roberta, e devo dire che è davvero buono; a patto, però, di consumarlo il giorno seguente alla sua preparazione, altrimenti, come dice mio figlio, "sa di frittata" :-D 
Già che ci siamo, volete sapere perché si chiama così? Meno male che Wikipedia c'è! Cito testualmente:   La torta degli addobbi (detta più semplicemente torta di riso) è un tipico dolce che appartiene alla tradizione petroniana. Veniva tradizionalmente preparato durante la "Festa degli addobbi", festa istituita fin dal XVII secolo per il decennale di una parrocchia in cui era uso esporre alle finestre, in segno di festa, dei drappi colorati. In tale occasione le case dei parrocchiani erano aperte alle visite di vicini e conoscenti e agli ospiti si offriva questa torta (…) tagliata in piccoli rombi, ciascuno sormontato da uno stuzzicadenti.
Dalla medesima fonte si apprende l’esistenza di  una ricetta originale depositata alla Camera di Commercio dell'Accademia Italiana della Cucina di "Bologna dei Bentivoglio" il 14 dicembre 2005. Insomma: è un dolce importante, eh! Mica baubaumiciomicio... 

P.S. "A me i canditi non piacciono, posso eliminare il cedro?" "Le uova non saranno un po' troppe? Non vorrei che mi si ingrossasse il fegato..." "Liquore??? C'è bisogno di tutto quel liquore??? Ma io sono astemia!" "Uhm... sono intollerante al latte, posso sostituirlo con l'acqua?" 
Stoooooop!!! Ragazze mie, se avete tutti sti problemi... semplicemente NON FATE LA TORTA DEGLI ADDOBBI, okkei? :-D Un bacio a tutte!






INGREDIENTI
(io ho raddoppiato le dosi):


100 grammi di riso Arborio

100 grammi di zucchero semolato

100 grammi di zucchero a velo 
(io ho usato la busta intera, quindi 125 grammi)

1 litro di latte fresco intero

6 uova intere

100 grammi di amaretti 

100 grammi di cedro candito 

100 grammi di mandorle senza pelle 

la buccia grattugiata di un limone

liquore di mandorle amare 
(io Amaretto di Saronno)



Ho cotto il riso nel latte assieme ai due tipi di zucchero e alla buccia di limone fino a completo assorbimento del liquido e ho lasciato raffreddare. Ho aggiunto le uova (un uovo per volta), quindi il cedro, le mandorle e gli amaretti (tutto finemente tritato) ed un goccino di liquore per aromatizzare. Ho versato il composto in una teglia quadrata di medie dimensioni imburrata e spolverizzata di pane grattugiato e l'ho lasciato rassodare in forno, a 160 gradi, per circa un'ora. Ho aspettato che la torta si intiepidisse prima di bucherellarla con uno stuzzicadenti  e bagnarla di liquore (rigorosamente alla mandorla, non sono ammessi altri liquori!) con un cucchiaio. Assaggiata calda non è un granché (non si distinguono i sapori), ma lasciata in frigorifero per almeno una giornata diventa squisita! La tradizione vuole che la si serva tagliata in piccoli rombi, ma io ho preferito ridurla in cubotti. Non dimenticate di infilare uno stuzzicadenti in ogni porzioncina!