Pittule semplici
Non è facile spiegare al di fuori
del Salento cosa siano le pittule: definirle “frittelle” è riduttivo, se non
addirittura offensivo. La pittula è una vera e propria opera d’arte! Assimilabile,
per certi aspetti, alla Gioconda leonardesca, classica ed intramontabile, ma, soprattutto, all’Elasticità boccioniana,
tutta energia e movimento. Un’enorme energia si sprigiona, difatti, già in fase
di preparazione, dal braccio indefesso
che impasta, sbatte e schiaffeggia (specialmente quando le pittule costituiscono
il pranzo o la cena della famiglia e la mole delle dosi richiede un’erculea
fatica), e continua a sprigionarsi per tutta la durata della lievitazione, per condurre
la pasta a raddoppiare, se non a triplicare, il volume iniziale. Per non
parlare della cottura, apice di dinamismo e vigore, con le pallottole di pasta
lievitata che sfrigolano incessantemente e crescono e si gonfiano fin quasi a
scoppiare.
A Gallipoli non esiste festa degna di tal nome
che non venga onorata da una scorpacciata di pittule gustate “caute caute”,
ossia bollenti, appena raccolte dalla schiumarola. Perché è questo il modo
giusto di consumarle: “friscendu e mangiandu”,
per la precisione, e non ne esistono altri. Si comincia a “mmassare” pittule il
15 di ottobre, per santa Teresa, e si continua fino all’anno nuovo: l’11
novembre per san Martino, il 30 per sant’Andrea, il 7 dicembre per la vigilia
dell’Immacolata, il 24 per la vigilia di
Natale, il 31 per la fine dell’anno e il 5 gennaio per la vigilia
dell’Epifania.
Non importa che siano dolci o salate, farcite (con baccalà,
seccia, minoscia, caulufiure) o semplici semplici (‘mbutulate nello zucchero
semolato o ssuppate nel mosto cotto o nel miele): le pittule sapranno sempre
stuzzicare l'appetito e l'allegria dei
commensali, specie se accompagnate dal mitico rosato del Salento!
INGREDIENTI
1 kg di farina 00
25 grammi di lievito di birra
20 grammi circa di sale fino
acqua tiepida q.b.
25 grammi di lievito di birra
20 grammi circa di sale fino
acqua tiepida q.b.
In una terrina (molto capiente,
mi raccomando!) mettete la farina assieme al lievito sciolto
in un bicchiere di acqua tiepida; cominciate ad impastare con le mani, aggiungendo il sale e, gradatamente, altra acqua, fino a quando l’impasto non risulterà fluido, liscio ed elastico. Coprite la terrina con un canovaccio e poi con la classica “manta”
(coperta di lana) e lasciate lievitare la pasta per almeno tre ore. Quando il
volume iniziale vi sembrerà raddoppiato mettete a scaldare abbondante olio
extravergine di oliva in una pentola larga e profonda. L’ideale sarebbe formare le pittule
con le mani (bagnate), ma per farlo in modo corretto bisognerebbe avere la
fortuna di osservare una volta una massaia salentina all’opera. Se abitate al
di là della soglia messapica arrangiatevi con un cucchiaio :) Friggete le pittule
nell’olio ben caldo (ma non fumante) fino a doratura e... facitubbe intra fore!!!
Pittule alla pizzaiola
(cioè con un trito di cipolla, prezzemolo, pomodorini, olive nere, capperi sott'aceto)
Questa ricetta mi evoca lontani (ma bellissimi) ricordi. La proverò con piacere.
RispondiEliminaUn saluto e tanti cari auguri per un anno nuovo sereno e felice
simo
che belle che sono,soprattutto quelle alla pizzaiola :) da me in Calabria ci sono le crespelle ed hanno lo stesso impasto solo che la loro forma è allungata e si farciscono con le alici salate o ripassate col miele...comunque le tradizioni sono belle e tu fai bene ad esserne fiera...baci ^_^
RispondiEliminaLe adoroooo........sfizioso il nome , a Napoli si mangiano sopratutto con solo una spolverata di sale e si chiamano e" zzuppulelle....le tue sono molto invitanti, ciao e auguri di Buon Anno !
RispondiEliminarieccoti qui a tentarmi con queste prelibatezze, mannaggia...meno male che a guardare non ci si ingrassa! Buona fine anno Lucia, un abbraccio !
RispondiEliminaDevono essere una vera delizia!! Quelle semplici sono, in pratica, come le nostre "zeppolelle " che si mangiano calde, calde, insieme ai "panzarotti " in qualunque momento della giornata, acquistandole in ogni friggitoria di Napoli . Un saluto ed un augurio per il nuovo anno!
RispondiEliminama che meraviglia! non le conoscevo affatto e mi incuriosiscono non poco! è anche l'occasione giusta per augurarti uno splendido 2013...ricco di amore e serenità, che volere di più????
RispondiEliminaCiao! sai che con la tradizione noi ci andiamo a nozze :)
RispondiEliminaun bocconcino proprio sfizioso, proposto poi in due varianti creative e di classe! bravissima e grazie per avercele presentate :)
un bacione e tanti auguri di buon nuovo anno!
che buone!!! mi ricordano la mia infanzia, una mia zia le preparava per le feste. ne approfitto per farti gli auguri di buon anno
RispondiEliminaSolo un salto per augurarti un felice nuovo anno che ti porti tanta gioia, serenità e tutto ciò che di meglio desideri!
RispondiEliminaun bacio grande!
Nooo.. non conoscevo questo spettacolo. Come ho fatto?! Devono essere buonissimeeeee!! <3 Grazie di cuore e un abbraccio grande per un anno nuovo meraviglioso! <3
RispondiEliminaChe poesia, amica mia!!!!
RispondiEliminaMamma che buone le tue frittelle!!
RispondiEliminaAvrei solo l'imbarazzo della scelta su quella da assaggiare per prima!!
Bravissima!!
Un bacione e auguri di Buon Anno
Carmen
Ohhhhh ma che buone che devono essere! Non le ho mai mangiate. ma nonostante odi friggere.. amo mangiarli!!!! Baciotti
RispondiEliminaVery good, thanks for sharing!
RispondiEliminaMMMMM non ti dico che voglia!!!!!
RispondiEliminaTi auguro un sereno anno nuovo!! Un bacio
oh la mia infanzia dal sapore natalizio... aspettavo con ansia l'8 dicembre perchè in quella giornata che dava l'inizio al Natale si friggevano quelle che da me si chiamano "pettole"... da quando ho scoperto l'allergia al lievito di birra non ne mangio e non ne preparo ed è una vera tristezza... proverò tutto qusto nuovo anno a sperimentare fritture con lieviti chimici e robe varie per ottenere qualcosa di simile per il prossimo Natale... perchè per una salentina che natale è senza pettule????
RispondiEliminagrazie, adoro sempre le tue ricette... buon anno nuovo
E facciamole queste pittulle per festeggiare il tuo ritorno! Felice di ritrovarti.... Ti avevo anche scritto ....
RispondiEliminaFelice anno nuovo Lucia cara. Un bacio enorme.
mimma
Sembrano buonissime. da proporre sicuramente.
RispondiEliminaFai un giro sul nostro blog (www.weddingroadevents.blogspot.it) ci farebbe davvero piacere se diventassi un nostro membro. Ciao.
Mamma mia!!! Le ho mangiate quest'estate a Gallipoli!!! Sono buonissime!!! Ne avrei mangiate un cestino intero! ...ottime col mosto d'uva! La ragazza di mio fratello ha preso casa lì, quando torna a Bologna le prova a fare ma dice che le vengono 'na schifezza, ora le darò la tua ricetta! :P Grazie Lucia!!! la mia pancia ti ringrazia!!! ^_^
RispondiEliminaBentornata Lucia e ben riletta :)
RispondiEliminaLe ricette tradizionali raccontano tanto e sottintendono molto di più.
Sono felice di averti ritrovata ikn questa fine 2012.
Auguri per un felice 2013
Ciao Lucia!!!! :) Che bello ritrovarti!!!!!!!!
RispondiEliminaLe conosco bene e ne faccio scorpacciate, la mia vicina di casa è di Gallipoli :)!!!!
Non ti dico quante cose buone prepara, da lei ho imparato a preparare la pasta fresca e tanti dolci!!!!!!
Non le ho mai preparate, le mangio da lei :)
Ti mando un bacio enorme e di cuore... Buon Anno!!!!!!!!!!!
Ma ciao morona,guarda che io sono sempre stata"viva",eri tu la latitante almeno da questi schermi!Benritrovata e soprattutto tanti auguri per un anno ricco di salute e serenita'!Buon anno tesoro,ma prima passami le pittule....non fa niente che son fredde!
RispondiEliminaCiao Lucia!!! Ben trovata!! Anch'io questi giorni vado di pettole... Ma sai che col cavolo non le conoscevo?!?!? Felice Anno Nuovo!!
RispondiEliminaChe visione meravigliosa, specialmente quelle pittule alla pizzaiola! le ho mangiate due volte, allo stand dei prodotti tipici pugliesi durante una importante sagra che fanno qua da noi ad aprile (quella del carciofo!) e mai più dimenticate.
RispondiEliminalavorate, spiegate, fritte sul momento. Una vera poesia. E tu le hai raccontate come al solito in modo fantastico, facendomi venire voglia che sia aprile molto presto!!
Ti abbraccio forte Lucy e ti faccio infiniti auguri per il nuovo anno!
e pittula sia!!!!ahahah meravigliose,Luci'..pero'..io mi arrangio da sempre con il cucchiaio..:)ma..vogliamo parlare di..."facitubbe intra fore"..piu' che altro facitubbe,m'inquieta..ahah a intra fore ci arrivo(forse)dentro e fuori??vabbe'..poi mi o tradurrai "facitubbe",se vorrai..felice fine d'anno e strepitoso inizio,bellezza mia!!!auguri!!!!un abbraccione dal di qua della soglia messapica ^;*
RispondiEliminaben tornata, queste sarò "costretta" a copiare la ricetta per rifarle, mi attirano proprio tanto, buon Anno, un abbraccio SILVIA
RispondiEliminache buone che devono essere!!bello scoprire da te le tradizioni.buon 2013!
RispondiEliminaNon conoscevo queste pittule...ma sembrano buone. :)
RispondiEliminavediamo...magari ci provo.
un bel blog il tuo...ciao e a presto
Che bontà!!! Io sempre domando a mia mamma le misure degli ingredienti e lei sempre mi dice che non me lo sa dire perché fa sempre "a occhiu" e quindo no ho mai osato provarle a fare visto che le fa sempre lei, ma mi sa che le provero pure io durante l'anno un paio di volte cosi a natale sono pronta :-))) buonissime e sento gia l'odore! BUON ANNO! Bacione
RispondiEliminaDai, ti prego, insegnami a fare quelle alla pizzaiola, che per me sono una vera novità!
RispondiEliminaCome procedo? Tutto a crudo nell'impasto? Prima o dopo la lievitazione?
Oh mamma che voglia...
Sì, Antonio, tutto a crudo nell'impasto, tritato, dopo la lievitazione. I pomodori è meglio privarli dei semi e dell'acqua di vegetazione. Le pittule alla pizzaiola sono le mie preferite! Buon appetito :-)
EliminaPancia mia fatti capanna e, a te, Lucia,
Eliminate devono fa' santa!
Vorrei suggerirvi anche le pittule con la "padana",la patata dolce americana quella rossa.Una delizia.Il salato della pasta e il dolce della padana.
RispondiEliminaNe ho già sentito parlare ma personalmente non le ho mai provate. Lo farò senz'altro! Ormai sono troppo incuriosita :-) Sei sempre Antonio?
EliminaSolo a guardarle mi vien fame! :)
RispondiEliminaNon conoscevo queste pittule...ma sembrano buonevoglio provarle!!!! :)
RispondiEliminaLe ho assaggiate proprio qualche giorno fa presso la Masseria Ospitale (loc. Torre Chianca) Lecce!!!
RispondiEliminaSquisitissime!!!
Grazie per essere passata dal mio blog...così ho potuto conoscerti e ...riassaggiarle!!!
A presto!
bianca
Mamma mia quanto sono buone!!! Le ho mangiate vicino Gallipoli quasi ogni sera nel periodo in cui sono stata in vacanza li e poi però tornata a casa la bilancia urlava come mi avvicinavo!
RispondiEliminama guarda. sono molto simili ai nostri loukoumades.
RispondiEliminahttp://mangiaregreco.blogspot.it/2012/10/loukoumades.html
se ti va di dare un occhio.
irene