Come ho già detto in altri miei
post, curiosando nel web si incontra veramente di tutto. L’altro giorno volevo
fare la pitta di patate: io, naturalmente, ho la mia preziosa ricetta di
famiglia, che risale come minimo a dieci generazioni fa, e vado sul sicuro; ma
mi metto nei panni della casalinga di Bolzano (quella di Voghera è in vacanza a Gallipoli e la pitta la mangia sul posto) che, avendo sentito di questo piatto “cult” della tradizione
salentina, desideri provare a farlo in casa propria e ne cerchi in Internet la
ricetta “originale”: credo che
desisterebbe subito, rifugiandosi di corsa nei suoi rassicuranti canederli. Il
caos più totale! Ho trovato ricette della pitta davvero assurde, come quella
che prevede nell’impasto di base la farina o un’altra che vi inserisce il
lievito (a che pro, chiedeteglielo voi), per non parlare di chi alle patate passate
pretenderebbe di mescolare burro e parmigiano (sarà un fan del puré), besciamella (orrore!) o,
addirittura… sottilette (sigh)!!! Oscar
Wilde diceva di detestare le persone che non prendono seriamente il cibo e diceva
bene: non c’è niente di più irritante (e ridicolo) di quei superficialoni presuntuosi
che salgono in cattedra per insegnare di
cucina senza avere la più pallida idea di ciò di cui parlano. Ma, dico io, per gli dei dell’Olimpo con tutto il monte, documentatevi, no? Perché c’è gente
che magari vi piglia sul serio sprecando tempo e denaro dietro ad una vostra
pseudoricetta! Un po’ di correttezza e di competenza, anche nel web, a mio
avviso non guasterebbe. Tornando alla pitta e alle fandonie che circolano in
rete sul suo conto, la cosa più assurda che mi sia capitato di leggere è che
“pitta e gattò sono la stessa cosa” o che “la pitta è una specie di gattò, solo
con un ripieno diverso” (il concetto, sempre quello è). A questo punto, in
quanto salentina, prof e della Vergine, mi sento in dovere di intervenire per
dimostrare che pitta e gattò NON SONO AFFATTO LA STESSA COSA, anzi! Le due
pietanze si differenziano profondamente per il diverso contesto storico-sociale
in cui sono nate e dal quale sono state influenzate a livello di ingredienti e
di modalità esecutive. Il gattò ebbe i
suoi natali nel Settecento, nella cucina dei sovrani di Napoli, ad opera
dei famosi monzù: pare che la regina Maria Carolina fosse rimasta talmente colpita dalla cucina
di corte di Versailles, dove regnava sua sorella Maria Antonietta, da chiedere
a quest’ultima di donarle alcuni dei suoi cuochi migliori. Fu
così che costoro invasero la capitale del regno borbonico creando, per il Re
Nasone e l’austriaca consorte, raffinate prelibatezze tra cui il timballo di
pasta, il babà e, appunto, il gattò di patate. Qui, sì, ci va il burro, proprio
perché è opera di un francese e, si sa, i cuochi della douce France sguazzano da
sempre tra i grassi animali come se il colesterolo non esistesse. Burro,
quindi, assieme ai prodotti tipici del Napoletano: la mozzarella fiordilatte,
il salame, la provola… Le sottilette non sono contemplate nemmeno qui, ma si
tratta sicuramente di una svista :)
Ora, abbandonate le cucine reali,
gli ingredienti costosi e raffinati, monzù Gaston con il suo seguito di beurre, erre moscia e puzzetta sotto il naso e
fate un salto tra gli ulivi di quello stesso Sud in un tempo assai più remoto
dove, tra quattro mura umide e fatiscenti, una donna bruna dalla bellezza
sfiorita, una contadina, si sta ingegnando per inventarsi qualcosa con cui
sfamare marito e figli. E’ il miracolo che si rinnova ogni santo giorno, cavar
fuori qualcosa di gustoso e sostanzioso da quel poco che passa il convento:
qualche verdura tirata su rigogliosa dal sudore della propria fronte ed un po’
di olio buono scampato alla cupidigia dei padroni, custodito nell’orcio. Il
profumo di pitta si solleva dal coccio tra la cenere del focolare, riempie i nasi dei
commensali affamati e stuzzica l’allegria; si rallegra pure chi l'ha fatta, giacché
ha di che saziare quegli appetiti robusti. Dopo torneranno tutti nei campi e
riprenderanno a spaccare il suolo con le vanghe, poiché si semina prima di
raccogliere e si dà prima di ricevere. Il dare è tanto, perché la terra è esigente. Reclama fatica,
sangue, schiene spezzate, e alla donna bruna chiede più degli altri, perché, si
sa, meglio sopporta e tace. Ma un giorno il grano tornerà a farsi alto e gli
uomini correranno a prendere i tamburelli per accompagnarla nel ballo
forsennato che sfiancherà la bestia maledetta; e, con essa, la sofferenza di chi deve inventarsi il morso di un ragno per esistere.
PITTA DI PATATE SALENTINA
(quella vera!)
INGREDIENTI:
1 chilo e mezzo di patate a pasta gialla
200 grammi di pecorino salentino ben stagionato
un uovo grande
un uovo grande
mentuccia
un pugno di pane grattugiato
mezzo chilo di cipolle dorate
400 grammi di polpa di pomodoro fresca
(meglio di pomodori San Marzano)
una manciata di olive salentine in salamoia
un cucchiaio di capperi sott'aceto
sale e olio extravergine di oliva q.b.
Lavate le patate, mettetele in una pentola, copritele di acqua fredda e fatele cuocere per circa un'ora. Pelatele e passatele finché sono ancora calde, poi lasciatele raffreddare. Nel frattempo preparate il sughetto. Affettate sottilmente le cipolle e fatele dorare in padella assieme ad una dose generosa di ottimo olio extravergine di oliva (preferibilmente del Salento). Dopo una decina di minuti (occhio: le cipolle non devono assolutamente bruciare! Tenete quindi la fiamma al minimo e, se occorre, bagnate il soffritto con un goccino di acqua calda) unite la polpa di pomodoro ed un pizzichino di sale e continuate la cottura fino a restringimento del sughetto. Poco prima di levarla dal fuoco gettate in padella capperi e olive (snocciolate, se non volete immolare un dente alla sacra pitta). Quando sugo e patate saranno ben freddi, potrete iniziare a "comporre" la vostra pitta. Alle patate precedentemente passate aggiungete l'uovo intero, il formaggio, poco sale, un paio di cucchiai del sughetto preparato (serviranno a dare un bel colore) e qualche fogliolina di mentuccia spezzettata. Impastate il tutto senza indugiare (ricordate che non state facendo un puré!). Ungete d'olio un tegame antiaderente e stendetevi sul fondo la metà dell'impasto in uno strato non troppo alto, sul quale verserete la cipollata. Coprite con un altro strato di patate (un trucchetto per eseguire quest'operazione al meglio: bagnatevi le mani!), poi ungete la superficie di olio e completate con una bella spolverata di pane grattugiato. Infornate a 200 gradi fino a doratura. La pitta si gusta tiepida o, meglio ancora, fredda. Sempre ammesso che riusciate a resistere al profumo che sprigiona all'uscita dal forno!
Qui troverete la pitta di patate che ha realizzato la bravissima Ornella di "Ammodomio" seguendo la mia ricetta:
Qui, la più bella pitta di patate che si sia mai vista, realizzata magistralmente, sempre seguendo la mia ricetta, da Sara di "Di pasta impasta":
E che dire di quella che ha fatto la simpaticissima (e determinatissima) Bruna di "Tentazioni di gusto"? Davvero niente male, no?
Questa Pitta deve essere fenomenale. Curata, perfetta, la consistenza è invidiabile! Il tuo post poi.. è bello davvero. I riferimenti che hai fatto sono stati proprio interessanti! :)Buon giovedì, cara. E complimenti.
RispondiEliminaWow, non l'avevo mai vista nè mangiata...grazie alla tua ricetta provvederò sicuramente!!! :)
RispondiEliminaE' sublime la pitta di patate salentina, mi hai fatto venire in mente tantissimi ricordi...
RispondiEliminaCome sempre splendido post e ricetta da 10 e lode!
Un bacione
Oddio, deve essere buonissima complimenti!!
RispondiEliminaMi hai fatto venir fame! :)
RispondiEliminaDev'essere squisita...! La proverò !
buona giornata
bellissima ricetta!!!!
RispondiEliminae sulle mille versioni in internet non mi stupisco....ognuno offre la sua versione:-)
Ottimo! L'ho appena assaggiata (magari...)! La provo a fare anche io questa meraviglia!
RispondiEliminaCiao! hai ragione, per un'unica ricetta sono tantissime le versioni che si trovano in internet, e questo è un gran problema quando è il momento di scegliere quale fare...mai quella giusta nei fatti! :(
RispondiEliminaAccipicchia ch ebuona questa pitta! una versione proprio gustosa con il sughetti ricco e saporito!
Semplice e tutta da provare...ma solo nella tua versione ;)
un bacione
sono stata un paio di volte nel meraviglioso Salento, ma questa pitta mi è inspiegabilmente sfuggita. essì che adoro i piatti di verdure e adoro le patate. grazie per la ricetta, magari ci provo a rifarla.
RispondiEliminaDio che spettacolo. Adesso te lo dico: questa estate ritorno in Salento! Non sto più nella pelle. Ho parlato del mio amore per la tua terra talmente tante di quelle volte che ormai lo sanno tutti, ma al mare non c'ero ancora mai stata, così abbiamo preso una casina non lontana da S. Maria di Leuca e ci godremo l'allucinante settimana di ferragosto (purtroppo mio marito ha solo quella per le ferie) a suon di robe buone della tua terra. E sarebbe anche bello incontrarti, chissà! Tu sarai a casa tua?
RispondiEliminaQuesta pitta mi provoca una fitta al cuore. Ma quanto deve essere bbbona! La voglio fare anche io, prestissimo. Volevo anche invitarti a partecipare al mio contest, se ami il cinema allora fa al caso tuo! Spero che tu possa. Un grande abbraccio e buona estate! Pat
http://andantecongusto.blogspot.it/2012/07/tempo-di-contest-cinegustologiala.html
Che bell'aspetto, è molto invitante fa venire l'acquolina. Complimenti questa ricetta è da provare :)
RispondiEliminaAltro che gato' e varianti varie, questa e' sublime....io non saprei resistere al profumo all'uscita dal forno, senza dubbio!
RispondiEliminaUn aspetto invitantissimo!!!!!! grazie per questa favolosa ricetta, un bacio
RispondiEliminaoddio quanti ciarlatani ci sono via internet che mettono ricette che magari non hanno mai fatto!!! li odio ci sono cascata un monte di volte e che rabbia. Non conoscevo questa ricetta e me l'appunto dato che so che è una fonte sicura ahahahahahah
RispondiEliminaNon posso vedere certe cose a quest'ora! Questa pitta è una meraviglia davvero: le amo queste ricette tradizionali e toste, un patrimonio da tramandare. me la copio e spero di riuscire a rifarla presto, tale e quale alla tua (anche se sarà difficile...). Complinmenti!
RispondiEliminasimo
golosissima, ho appena copiato
RispondiEliminaChe bella questa pitta!!Purtroppo è vero,è facile confondersi e perdersi nel mondo(a volte non veritiero)di Internet.Io sono partenopea e conosco benissimo la differenza,sono due preparazioni completamente diverse,sia di gusto che di consistenza.Questi sono piatti di grande tradizione che offre la nostra bella e ineguagliabile Italia!!!
RispondiEliminaanche con questo caldo terrificante!!! ...accendo volentieri il forno per provarla :)
RispondiEliminaL'ho mangiata proprio nel Salento, è ottima. Grazie per la ricetta.
RispondiEliminaSublime questa pitta,la trovo molto meglio del classico gatto' e leggere i tuoi post e' come leggere un libro...ma perchè non scrivi anche un libro?Sei bravissima anche nello scrivere oltre che a cucinare!Provero' a farla...un bacione ^_^
RispondiEliminaDa Salentina doc ti ringrazioe, hai fatto un vero capolavoro...e mi hai fatto molto ridere!!!! Baci
RispondiEliminami hai commossa! con questa pitta io ci sono cresciuta e credimi "riprodotta" in altre terre non è la stessa cosa! la mia parte salentina di ringrazia dal più profondo del cuore.....
RispondiEliminaAnche se ho pranzato tardi mi hai fatto venire NA' FAMEEEE! Purtroppo io la tua terra non ho avuto ancora la fortuna di visitarla ma la fama della vostra cucina la conosco. Ma questo piatto proprio non sapevo esistesse e ora, grazie a te, vengo a scoprire questa meraviglia, che racchiude tutti i più buoni sapori e profumi! Grazie anche per la spiegazione! A presto Paola
RispondiEliminamammaaaaaaa ma che buona....!!!! complimenti per il blog.. molto interessante e dordinato mi unisco!!!!!!!!!
RispondiEliminaquesta è quella che piace tanto a mia mamma :-P
RispondiEliminaè talmente realistico il tuo racconto che ne ho sentito il profumino anch'io!!! :-P
Concordo pienamente con te. La pitta e il gattò sono due cose completamente diverse, sia per il contesto socio-culturale in cui nascono, sia per gli ingredienti ed anche per le modalità di esecuione. La tua ricostruzzione sul contesto sociale in cui sono nate le due pietanze è perfetta! Non ho mai assaggiato la putta ma le tue foto me ne hanno fatta venire una voglia da non credere!! Complimenti e grazie per il bel post!
RispondiEliminaCiao! ma guarda che bel gattò!OPS, pitta, pitta!!Intanto mi presento, sono Monique e da oggi mi vedrai spesso!Sai, sono d'accordo con te, molto spesso si fa di tutta l'erba un fascio anche nella cucina e conoscendo l'uno e l'altro forse sono della stessa famiglia ma sono due cose differenti.Io abito in Svizzera francese e quando sui blog vedevo la parola GATTO' (con tanto di accento) mi indisponevo anch'io per l'italianizzazione della parola GATEAU!Però ormai non posso lottare contro i secoli della sua trasformazione!magari tu sei ancora in tempo per far conoscere bene la vostra cucina che è fa-vo-lo-sa (5 chili mi avete fatto prendere in 2 settimane di vacanza!!)Ti seguo, tanti baci
RispondiEliminasapessi quante pseudo parmigiane leggo io,Luci'....ahahah
RispondiEliminami è piaciuta molto, la tua lezione di storia e di cucina :))l'ho letta,tutto d'un fiato ed ho conosciuto questa bella pitta,di cui,nulla sapevo..è veramente eccezionale
e le tue immagini,parlano sempre chiarissimo,non c'è niente da fare!!sei una supercuoca,teso'!!!complimenti di cuore e tanti baci!!
Ma che gattò e gattò, questa è una pitta eccezionale... che meraviglia Lucia, la proverò molto presto e ti farò sapere! Complimenti anche per le belle foto! Un abbraccio carissima ;))
RispondiEliminachiamala come vuoi ma dammene una fetta!
RispondiEliminaUna ricetta davvero magnifica, adoro i piatti regionali e voglio provare la tua ricetta! Non so se riuscirò a trovare il pecorino salentino, per cui vedrò di adattarmi. Un bacione
RispondiEliminaSono estasiata!1 E' meravigliosa
RispondiEliminaTesoro, sfondi una porta aperta! Non capisco perché tutti pensino che la cucina pugliese possa essere stravolta a piacimento. E' una cosa che mi manda in bestia vedere certe orecchiette conciate nei modi più improbabili o tocchi di pasta che tutto sono fuorché orecchiette! :)))
RispondiEliminaPer la Pitta, pur essendo pugliese jonico-salentina, non avendo la ricetta giusta, l'ho solo mangiata, ma mai fatta. Quindi grazie Lucia cara, per la ricetta e per il tuo bellissimo post!!!!
Un'amica ci mette pure del tonno. Ti risulta la variante.
RispondiEliminaIo temo che mi capiti di stravolgere le ricette, ma davvero non lo faccio apposta! Come dici tu in internet è un bel casino. Ci sono moltissime ricette e anche quando cerco proprio 'quella vera', finisco con l'andare in confusione. Spero solo, con le mie ricette, di non contribuire alla confusione altrui :) Visto però che questa tua è la versione vera, vera, vera, me la segno al volo e mi riprometto di provare. Ha un aspetto paradisiaco!
RispondiEliminaUn abbraccio
Mari
Ma che squisitezza, è troppo buona, complimenti!Ciao
RispondiEliminaAdoro le ricette della tradizione, è questa ricetta la devo assolutamente provare. Buona giornata Daniela.
RispondiEliminaMa si può avere già fame alle 10.40? Sentiti in colpa, questa pitta è irresistibilmente golosa! ;)
RispondiEliminaOh!! che foto da svenimento! la voglio! mi manca solo il pecorino salentino, ahiahiahi...però è importantissimo che mettiamo le nostre ricette regionali, altrimenti davvero la confusione è ingestibile. io proverò la tua versione, e neanche fra molto mi sa...un superbacio Lucy!
RispondiEliminaMi permetto di chiederti, se hai voglia, di partecipare alla raccolta di ricette pugliesi per l'abbecedario Culinario Italiano. Sarebbe davvero prezioso avere il tuo apporto! Le tue ricette salentine sono splendide! Mi fanno venire una voglia di fare la valigia, immediatamente, e tornare là :D
RispondiEliminaConcordo in tutto: io ho gli appunti con le ricette salentine della cuoca di una masseria e di qualche ristoratore gentile del posto, ma, cercando confronti nel web, ho trovato di tutto e di più! Sarà che sono prof e Vergine anche io? ;)
Grazie di essere passata da me!
Ciao Lucia.
RispondiEliminaIo sto letteralmente sbavando davanti al computer.... che delizia.
Questa ricetta devo assolutamente farla.....
Adoro tutto quelle che c'é la patata,i tortini di patate in generali e che delizia...
E devo ancora mangiare, buaaaaaaaaaaaaaaaaa....
Prendo appunti.
Buon Weekend.
Thais
mmmhhh deve essere buonissimo da oggi hai una fans in più se ti va vienimi a trovare a presto rosa.kreattiva
RispondiEliminaMeravigliosa!mi ispira molto di più del gattò!
RispondiEliminaEccomi!Accolgo il tuo invito con molto piacere!Complimenti per il tuo blog,adoro le ricette salentine,ho assaggiato la pitta ed è buonissima,adesso grazie a te ho la ricetta.Ciao e alla prossima ricetta!
RispondiEliminaLucia ti ringrazio per i complimenti meravigliosi che mi hai fatto e per i due oscar che mi hai dedicato....mi fa un sacco di piacere quando le mie ricette piacciono, immagino sia così per tutte...adesso veniamo alla tua pitta, domani vado fuori, ma lunedì è sicuro che la faccio, è una di quelle ricette che mi fanno impazzire, sono una patataia...un abbraccio
RispondiEliminaCiao, grazie mille per essere passata sul mio blog, ricambio la visita con molto piacere e mi iscrivo ai tuoi followers, così non ci perdiamo di vista! ;-)
RispondiEliminaIl bello dei blog di cucina, è che si impara sempre qualcosa di nuovo: io, per esempio, non avevo neppure mai sentito parlare di pitta...che vergogna! Anche perchè questa ricetta mi ispira tantissimo, presenta tutti gli ingredienti che prediligo...la dovrò senz'altro provare prima o poi!
Un bacione, GG
Che blog ragazzi! bello davvero! io poi ho la suocera salentina (Gallipoli) e la pitta la conosco mooooolto bene!
RispondiEliminaper me, appena tornata dalle vacanze, non è rimasto niente?!!??! Un abbracci SILVIA
RispondiEliminaE' no, non si può confondere con il gattò daiiii pè tutta un'altra storia!!Ma un minimo di cultura culinario ci dev'essere sul web!!! Tui sei stato mooolto esaustiva e..bravissima nel preparare questa strepitosa pitta!!!!!Moooolto golosa!!!e dato che non l'ho mai fatta (mentre moolte volte ho fatto il gattò)la preparooooooooo!!!!^_^ Un bacioneeee one one....
RispondiEliminaCiao Lucia, mi ha fatto molto piacere leggere il tuo post, non conoscevo la pitta e avrei continuato a non conoscerne la vera ricetta se tu non avessi chiarito, ora SO cosa è una pitta e, soprattutto, posso provare a rifarla a casa!!
RispondiEliminabuon we
loredana
Ciao Lucia, ho visto che sei passata a trovarmi e mi ha fatto molto paicere. Il tuo blog è motlo interesante, complimenti! Ti seguirò senza dubbio. A presto! Diana
RispondiEliminaHeilà...ciao Lucia,ti ringrazio per i commenti ai miei post...vedo che sei anche tu una gran simpaticona.... mi piace come scrivi...ora ho le idee chiare sulla pitta che non conoscevo e che proverò sicuramente,io da buona napoletana ho sempre fatto il classico gattò,ma sono una persona curiosa e golosa...e quindi ti seguirò...!!
RispondiEliminaCarissima Lucia, questo post ti è valso tutta la mia stima! Si che in internet leggiamo di tutto , ma come dico sempre io chi non ha delle competenze si informi o quanto meno non elargisca informazioni errate!!
RispondiEliminada buona professoressa quale sei, mi trovi in totalissimo accordo con te e sono felice di leggere un "rafforzativo", seppur in ambito culinario diverso di quanto ho scritto io!
Ti è valso una follower in più e complimenti per il tuo gattò!!
Ahahahahahha, ovviamente scherzo :*
Un abbraccio,
Paola
E sono anche la numero 800!! ^___^
RispondiEliminaLucia, dire che sei brava è poco! :) Questa ricetta è davvero molto invitante, così come tutte le altre! Ti seguirò molto volentieri, grazie mille per essere passata da me :) Un abbraccio e complimenti, a presto! :)
RispondiEliminaLeggere il tuo post è stato fare un viaggio nelle tradizioni della tua terra. Me lo sono letto tutto di un fiato, compreso il link per leggere l'"origine" del morso del ragno e il video. Ne sono praticamente rimasta rapita che quasi quasi mi stavo perdendo la ricetta.... Hahahaha!!! Non credere che però lo abbia fatto. Anche la ricetta ha meritato la sua attenzione. Straordinaria. Bella presentazione che mette gola foto dopo foto. Ti giuro che non la chiamero mai gattò... però in cambio me ne dai una fetta??? Mi sa che ti copio pure a te. Questa così non l'ho mai mangiata. E devo confessarti di averla registrata tra le ricette da provare, perché secondo me ne vale davvero la pena!!
RispondiEliminap.s. abito vicino al mare... ma anche io sono tra le "sfigate" che non ci sono andate. Ma solo per un motivo. Da quando abito qui ho deciso: "Mai di domenica"!!! Aspetto di andare in ferie e poi ci vado in orari e giorni dove non c'è superaffollamento!!!
e' la vera pitta! Che bello! Non è da tutte pubblicare certe ricette!
RispondiEliminaSei veramente in gambissima, in tutto quello che fai!
Buona serata!
Un abbraccio.
non conoscevo la Pitta, ma conosco il gattò... non so come si possano confondere...hanno in comune solo papate e pane grattugiato... comunque la tua almeno a guardare le foto, è succulenta e invitante!
RispondiEliminaO mamma mia che bontà! Mi fa ricordare i tempi di mia nonna quando la preparava e si mangiava anche fredda la sera che era buonissima!! Bravissima! Si vede che l'hai preparata con tanto amore come tutto quello che fai in questo splendido blog! Grazie mille per la tua visita e a presto! Bacione grande!
RispondiEliminaciao Lucia, questa la conosco anch'io come le mie tasche. La mangiavo anche a colazione... Evviva la Puglia!!!
RispondiEliminaMi associo... Evviva la Puglia!!! Mi unisco ai tuoi lettori e mi farebbe piacere che anche tu passassi a trovarmi qualche volta. Un bacio alla mia amata regione!
RispondiEliminaCiao lucia, io invece questa ricetta non l avevo mai sentita!
RispondiEliminaE' molto invitante e mette una gran voglia di provarla!
lucia dopo la mia meravigliosa vacanza in puglia a s.foca ( dopo due anni affermo che ci andro' per tutta la vita ...^.^ )oramai amo i sapori e la tradizione pugliese la pitta buonissima ....
RispondiEliminaecco la pitta è uno dei piatti pugliesi che non ho mai mangiato, mea culpa!
RispondiEliminaMi è piaciuto molto leggere questo post "storico" che mi ha permesso di conoscere la vera ricetta della pitta che ho già salvato nella mia lista di ricetta da fare!
Complimenti per il blog molto bello :-)
Intanto grazie per i tuoi complimenti sul mio Blog, ma tu non è che scherzi con queste ricettine...Questo "timballo" (mia nonna lo chiamava così!!) di patate mi ha fatto venire l'aquolina in bocca, passo da te per un pezzetto!!
RispondiEliminaMi unisco anch'io al tuoi blog più che volentieri!
mhh, che bontààà!!! complimenti per la precisazione sulle origini :)
RispondiEliminaa parte che la Pitta mi piace da matti, e che veramente ci vuole fegato per confonderla con il gattò........
RispondiEliminasono contenta di passare qui e respirare aria di buona cucina e bei pensieri, un connubio che mi attrae particolamente e che seguo veramente volentieri :)
Ricetta e blog fantastico!!! Complimenti ^_^
RispondiEliminammm che ricettina e che blog stupendo!mi unisco ai tuoi lettori.
RispondiEliminapassa a trovarmi:
dolcementeinventando.blogspot.it
squisitamente senza parole..bravissima!
RispondiEliminaUn bacio grande..
mammamia che ricetta, veramente complimenti. Io abito in Francia, quindi tutte queste meraviglie del Salento non le trovero, ma sappi che la faro' lo stesso :)
RispondiEliminaps. E ora la condivido pure su FB
che cosa vedono i miei occhi.. accibubbolina.. ora capisco perché ornella sta infornando.. mi sa lo faccio pure io...smack
RispondiEliminaNo me había llegado hasta aquí la noticia de esta receta tradicional. Me gusta la idea y evidentemente disfrutaría mucho de probarla.
RispondiEliminaUn placer conocer tu blog.
Un abrazo.
de unaaaa o ci farei anche merenda mmmm che dolore di stomaco ^__^ mi hai fatto venir fameeeeeeee...
RispondiEliminatesoro passo anche per salutarti e augurarti buone vacanze ...
tra pochi giorni parte anche io ..destinazione al mio paesello tra amici e parenti e mare...
e tanto divertimento...
ci ritroviamo a settembre.. mi sarà un pò difficile usare il pc in quanto la connessione scarseggia un pòchinino ^__^ se mi sarà possibile usare la chiavetta usb di mio fratello...
ma in tanto ti abbraccio forte forte ....
da lia
Ciao, ti scrivo per dirti che sono passata da te con l'intenzione di iscrivermi al tuo blog e con meraviglia ho scoperto di esservi già iscritta... hihihihih... Non scrivo solamente, come molio fanno, perchè hai lasciato un commento nel mio sito, ma per rinnovare la mia ammirazione ai tuoi post sia per le ricette che per quel tocco di storia che anche a me piace tanto mettere negli articoli culinari. La tua pitta, infine, così diversa dal gattò, mi ha molto incuriosita e spero di riuscire a provarla quanto prima. Nel frattempo ti inserisco nei miei blog preferiti così avrò più sott'occhio i tuoi aggiornamenti e mi delizierò nella loro lettura.
RispondiEliminaUn saluto
Micio
Mi unisco alle tue parole e alla Santissima Pitta di patate ;) ...originale salentina, s'intende! :)
RispondiEliminaCara Lucia era un pò che non passavo di qui, ma è sempre un vero piacere rileggerti! Grazie "cara prof" per la tua lezioncina spassosa, ma seriamente esauriente sulla pitta di patate!
RispondiEliminaPremettendo che credo che al mondo ci sia spazio per tutti e che ognuno possa declinare le versioni di un cibo come meglio crede, sono d'accordo con te che certe ricette della tradizione non andrebbero completamente stravolte! Credo anche che chi si erge in cattedra spiegando cose di cui nemmeno sa l'esistenza a bvolte lo faccia anche in buona fede e sia comunque libero di farlo!
Chi invece ha voglia di conoscere seriamente certe ricette, avrà il buon senso per riconoscere una persona che parla con competenza e chi no, giusto?
Ad ogni modo ammiro sempre la tua precisione e la cura che metti in ogni tuo post, dalla ricetta, al racconto alle tue sempre splendide foto! Grazie! Un abbraccio! ^__^ Any
Ciao, Anastasia! E' sempre un piacere vederti da queste parti ;-) Ho letto con molta attenzione il tuo intelligente commento e vorrei solo fare una piccola precisazione: ho trovato su un sito del Salento una ricetta della pitta che prevedeva nell'impasto la besciamella!!! Ora, è vero che le persone devono saper discernere, ma è pacifico che la casalinga di Bolzano che voglia cucinare una specialità del Salento si fidi di un sito salentino, no?
RispondiEliminaLucia... in questo caso, hai tutte le ragioni!!! Scusami tu!!! Tutt'altra storia!! Credevo che ti riferissi a qualche blog "privato" su cui a volte si legge di tutto e io oramai sorrido!!!
EliminaQuesta però è tutt'altra questione e hai fatto benissimo a segnalare il sito! Grazie ancora!!! Ti abbraccio! Any
Eccolo (ma non è il solo, purtroppo!): la besciamella nella pitta di patate è come dire la carne in un piatto vegetariano!!!
RispondiEliminahttp://www.invacanzanelsalento.com/salento/ricetta-pitta-papate_salento.htm
Golosa ricetta Lucia! La voglio provare! Un bacio
RispondiEliminache gioia per gli occhi e quante cose che ho imparato si è vero i cuochi francesi utilizzano burro a doppia panna non può essere in una ricette mediterranea, magnifica complimenti
RispondiEliminaCondivido pienamente la tua introduzione. Cosa c'è di meglio che trovare la ricetta originale, quella tramandataci dalle nostre nonne e dalle nostre madri? Rabbrividisco ogni volta che, qui in Francia, qualcuno mi dice che mette la panna da cucina nella carbonara. Prendo nota della tua ricetta ed un giorno o l'altro la provo, prima di proporla ai miei amici. Buona serata.
RispondiElimina..e siccome questo post mi è piaciuto tantissimo, ti dico solo che presto proporrò la Pitta Originale Salentina ai miei e poi naturalmente ti farò sapere!!!!!
RispondiEliminaLa besciamella la utilizzeremo per fare altro!!!!! Mentre con le sottilette.. :(
Un bacione e grazie di cuore per il tuo commento, mi hai reso super felice!!!!!!!!!!!!!!!!!
Hai descritto in modo eccelso, la straordinarietà, in questa tua prefazione, di questo piatto della tradizione salentina, incazzandoti in un modo sublime e veritiero, dichiarando, giustamente, che ci sono molte persone presuntuose che hanno la sfacciadaggine di salire sulle cattedre ed avere l'arroganza d'insegnare cambiando sia le ricette e sia le regole dell'arte culinaria!Lo sai quanto non ami queste persone, combatto la presuntuosità da quando ho aperto il mio blog, continuando a farlo, non le digerisco in nessun modo!Qua una persona sola se lo potrebbe permettere, sei tu mia dolce proff, di nome e di fatto, perchè sei molto umile, intelligente, acculturata esageratamente, dal cuore nobile sincero ed umano, tutto questo fa di te una donna dalle molteplici qualità, bella fuori e straordirariamente bella dentro!Quale di questi aggettivi, decantati da me, se lo potesse permettere una di queste persone?Detto questo, non posso fare altro che congratularmi con te in modo sincero dinanzi a tanta cultura sia culinaria che narrativa!GRAZIE DI CUORE LUCIA...con affetto che ci lega, il tuo amico Babbà!!Ciaooooo..Lucia!SMUAKK..COME LA TUA CULTURA..HAHAHAHA!
RispondiEliminaWowww che super bontà!Non è il gattò è vero hihihihi,complimenti!!
RispondiEliminaquesta è una di quelle ricette che prima o poi mi piacerebbe provare......bacioni..............
RispondiEliminaPero que pastel de patata tan delicioso has preparado, me he quedado embobada!!!!! lo probaré seguro! un beso guapa
RispondiEliminaAdoro i piatti della tradizione, ancor di più se spiegati in modo egregio come hai fatto tu. Io non sono della vergine, non sono una prof, ma quando scrivo di ricette regionali, faccio il possibile per attenermi a quelle tradizionali....e magari ad aggiungere un poco di storia o di spiegazione sugli ingredienti tipici. Ci tengo molto e ne sono orgogliosa...altrimenti se faccio altre ricette mi invento il titolo e il nome della preparazione...giustamente non voglio crear confusione!
RispondiEliminaUna ricetta meravigliosa e presentata divinamente!!! Complimenti, un abbraccio e buon we
RispondiEliminaciao, grazie per essere passata da noi, complimenti per questo piatto gustosissimo, a presto
RispondiEliminaLucia cara, sei una maga oltre che un gran tesoro. Grazie. In attesa di misurarmi con questa strepitosa pitta (giusto per sbalordire quel simpatico terroncello salentino moroso di mia figlia!!!)ho subito rubato una foto per il mio pinterest (ti ricordi vero? che mi avevi dato il permesso....) E poi volevo dirti che girando qua e là per il tuo strepitoso blog, vuoi mica che vado a finire su un certo tiramisù..... Ora, super ok per il tiramisù,ça va sans dire, ma... tuo figlio?? che meraviglia di ragazzo!! bellezza assoluta e che carisma machosoooo! Posso complimentarmi con la mamma??
RispondiEliminaUn bacio tesoro. Ti penso sempre. Buon proseguimento d'estate.
La rete è un gran marasma di informazioni e non tutti sanno che devono essere vagliate accuratamente, ma spesso è difficile farlo, ecco perché di post come il tuo ce ne dovrebbero molti di più :D
RispondiEliminaE' un paitto straordinario :D
...che spettacolo!! Non l'ho mai assaggiata, ma deve essere deliziosa!
RispondiEliminaUhmm!!! Che buona!!
RispondiEliminaIo conoscevo solo il gattò che faccio di tanto in tanto.
Ma la pitta è davvero un altro modo di usare le patate.
Grazie per essere passata...vado a guardo le tue altre belle ricette.
A presto!!!
Incoronata
bravissima io speso faccio il gattò che e molto buono adoro le patate e le sue ricette complimenti per il blog grazie mi inscrivo subito lili
RispondiEliminaDa 10 generazioni quando invitati si mangia volentieri la Pitta!! buona serata...ciao
RispondiEliminaCiao Lucia felice di conoscerti fai bene a difendere a spada tratta le tue tradizioni culinarie ....ho mangiato tantissime versioni di catto. il piu` buono era quello della mia nonna....non ho mai mangiato la pitta pur venendo in puglia in vacanza da diversi anni! certo speso vacanze sono due settimane. e quaesstanno addirittura una comunque davvero la Puglia dovrebbe promuovere di piu` la sua cultura culinaria spesso al ristorante si vedono solo cozze ed insalata di polipo oppure pizza!
RispondiEliminaAd esempio pur andando in Puglia da 12 anni ho conosciuto le puccette Pugliesi grazie a "quanti modi di fare e di rifare"...con patate o senza io non le conoscevo affatto ppuoi gurdare qui per capire il gioco http://quantimodidifareerifare.blogspot.jp/2012/01/come-partecipare.html
Cosi` come non conoscevo questa fantastica Pitta...vado subito a studiarmela per bene......E chissa` quante altre ricette non conosco....ho qualche libro di cucina Salentina e Pugliese....ma seguirti sara` piu` piacevole.
Scusa il papello ma ci tenevo a risponderti e saremo in salento precisamente al Crovatico tra Vieste e Peschici la prima settimana di Settembre....mio marito spera di trovare il suo amato Caciocavallo stagionato...
A presto Francesca
Francesca
Ciao Lucia e prima di tutto ti ringrazio per i complimenti che contraccambio felicemente!Ho conosciuto questa piatto tramite una mia amica siciliana che lo chiama gatto'..che dici le faccio leggere il tuo articolo?!! ciao e buona settimana Monica
RispondiEliminamai provata in vita mia questa ricetta. L'ho vista su alcuni blog e in effetti mi sono sempre chiesta perché non l'avessi ancora provata! Mistero :D
RispondiEliminache bontà! da buona salentina la preparo spesso, infatti la ricetta è sul mio blog! complimenti :)
RispondiEliminaavevo letto questo tuo post l'altra settimana e sono pure convinta di aver lasciato un commento! sob forse non ho cliccato bene! niente paura come vedi sono venuta a rileggerlo, e a ri-gustarrmi questo piatto meraviglioso!!!!
RispondiEliminanon conosco il pecorino salentino. qualche alternativa che gli somigli? mi piacerebbe provarla per proporla ai miei amici in grecia.
RispondiEliminairene
Irene cara, capisco che in Grecia il pecorino salentino non sia facile da trovare, per cui ti consiglio di sostituirlo con metà pecorino (del tipo che riesci a reperire, meglio se toscano) e metà parmigiano. Se la farai per i tuoi amici fammi sapere se sarà piaciuta! Un bacio :-)
Eliminac'est bien appétissant, j'aime beaucoup
RispondiEliminabonne journée
Exquisita receta Lucía. Gracias por visitar mi cocina, te devuelvo la visita y me quedo por aquí. Un saludo.
RispondiEliminaMeravigliosa questa ricetta Lucia! E tu sei troppo simpatica... Un abbraccio, Giada
RispondiEliminaBuongiorno Lucia,
RispondiEliminati ringrazio per avermi dato modo di conoscere questo tuo blog ricco di ricette fantastiche e per me nuovissime! Ho già trovato un paio di spunti interessanti che magari metterò in pratica per ferragosto!
A presto!
Nadia -Alte Forchette -
Una receta sensacional!!!!! muchas gracias por tu visita a mi blog, así he conocido el tuyo, y es fantástico!!!!! me encanta esta receta!!!!!! un saludo
RispondiEliminaciao lucia!ma che bontà che deve essere questa pitta!!
RispondiEliminami sono unita anche io ai tuoi lettori e se ti va di passare da me c'è una nuova sfida che parte proprio oggi!!
a presto!
Il piatto, per me, è una novità e non vedo l'ora di seguire le tue istruzioni per prepararlo come tradizione comanda.
RispondiEliminaIl motivo per cui ti scrivo, però, è un'altro: il tuo post. E' bellissimo!
Grazie infinite, Mare e Sole! Apprezzamenti spontanei e sinceri come il tuo fanno davvero bene al cuore :-)
EliminaChe buona, vorrei tanto prepararla!
RispondiEliminaMa niente mentuccia a casa mia, mi consigli con cosa sostituirla oppure, per evitare stravolgimenti,mi limito ad ometterla?
Grazie per la risposta!
Ciao, Mario, e benvenuto nel mio blog! :-) Se non trovi la mentuccia, meglio ometterla... Tanto, non avendo mai mangiato la pitta aromatizzata alla mentuccia e non sapendo cosa ti perdi, non ne sentirai la mancanza! :-D Io invece sono sfigata perché, vivendo ormai a Bergamo da parecchi anni, ogni volta che la devo fare senza mentuccia SO, COSA MI PERDO!!! :-)
RispondiElimina:-D! Ero in attesa della tua risposta!
EliminaHo un dubbio,Lucia.
Quando parli di mentuccia, ti riferisci alla menta comune o alla mentuccia romana? Mi pare che siano diverse. Comunque, se tu intendi la prima, forse posso rimediare e SAPRO' cosa mi sarei perso! ;-D!
Sei bravissima!
Allora, caro Mario: la mentuccia romana non c'entra per niente, nella pitta (come nella frittata, nelle crocchette di patate e in molti altri piatti della cucina salentina) ci va un tipo particolare di menta che le massaie coltivano nell'orticello o nei vasetti sul terrazzo e che credo sia tipica della Puglia. Tu però sostituiscila con la menta comune. Posso chiederti come sei arrivato fin qui? Grazie! Ora resto io in attesa della tua risposta! :-D
RispondiEliminaHo letto il post di Ammodomio e siccome venivi indicata come l'autrice della ricetta (CHE MI INTERESSA MOLTO!),ho preferito consultare direttamente il tuo blog. Non potevo fare scelta migliore, ti ho inserita tra i preferiti! Non credo che commenterò spesso ma non mancherà la mia visita quotidiana al tuo blog: ho adocchiato già diverse ricette! ;-D!
EliminaViva il Salento!
(Io,però,... sono di Napoli! ;-)
Ah ah ah! Allora... viva anche Napoli (e il gattò)!!! :-D
RispondiEliminaEcco, per l'appunto, tanto per restare...in tema!
EliminaCome già anticipato, mi sa che "dovrò tenerti d'occhio"! ^_^
A bientot!
Lucia che bel post. Lo so, ora ti arrabbierai e scatenerai tutti i fulmini dell'Olimpo, non su di me, mica avrei rischiato, ma su un'altra versione della pitta.
RispondiEliminaDunque, qualche anno fa, in una rivista o un libro, ho letto una ricetta che parlava della pitta come di una pizza pugliese preparata col grano duro e contenente nell'impasto salsa di pomodoro.
Detto ciò, da napoletana doc, conosco molto bene gattò, storia di monsieur monzù e varie versione, no, quella con la sottiletta proprio no.
Però, non conoscevo la pitta. Ha un aspetto delizioso ed invitante. Da appassionata di patate e pomodoro mi hai fatto venire voglia di prepararla.
Un bacione
Invece no, Giovanna! No che? No che non mi arrabbio! :-D Esiste anche la pitta che dici tu e per distinguerla da quella di patate viene chiamata "pitta te pane" o "pitta rustica". La ricetta l'ho già pubblicata nel mio blog e magari è proprio qui che l'hai vista... :-D
RispondiEliminahttp://ambrosiaenettare.blogspot.it/2011/08/pitta-rustica.html
hai ragione! a volte si trovano sul web ricette discordanti sulla stessa cosa e mi domando anch'io come sia possibile. Un conto è conoscere ciò di cui si sta parlando, quindi sai cosa fare ma se ti butti su un piatto nuovo finisci che ci credi e magari non ti viene come invece dovrebbe.
RispondiEliminaLa tua versione mi sembra buonissima e curata sia nelle foto che nei dettagli. Un giorno la devo provare... ciao
Ciao Lucia,ti va di aiutarmi?
RispondiEliminaTra la pitta preparata da te e quella di Ornella c'è una notevole differenza di crosta.
Come faccio ad ottenere un colore simile al tuo?
Hai messo un cucchiaio di sugo solo in superficie? In foto si vede,oltre al colore dorato meraviglioso, una leggera polverina bianca: è formaggio? Lo hai messo dopo solo per esigenze di "scena"?
Puoi indicarmi tempi di cottura più precisi?
Penso avrai capito che non sono molto esperta, però voglio imparare!
Adoro le tue ricette!
Un bacio
Buongiorno, Antonella! Certo che mi va di aiutarti... Son qui apposta! ;-) La differenza di crosta può dipendere da vari fattori: dal tipo di forno, dalla temperatura, dalla permanenza in forno della pitta... Io ho usato il forno ventilato e ci sono voluti circa venti minuti (forno già bello caldo, eh!) per ottenere quell'effetto dorato. Il sugo l'ho messo dentro l'impasto (un paio di cucchiai, come indicato nella ricetta) e poi ho spalmato la superficie della pitta con un pochino di olio extravergine di oliva. Per finire, ho spolverizzato con del pane grattugiato (la "leggera polverina bianca" che hai notato tu è pane; non ho usato formaggio in superficie perché l'impasto ne contiene già tanto). Insomma... basta tenere la pitta d'occhio e sfornarla quando avrà assunto quel colore che ti piace tanto. Se hai altri dubbi non hai che da chiedere :-) Un bacione!
EliminaGrazie Lucia!
Eliminawowwwww grazie per avermi scovata...molto bello il tuo blog...abbiamo tante cosette in comune : )
RispondiEliminaA presto!!
Fatta e mangiata!!! Non avevo mai mangiato la pitta e devo dire che è buonissima =)
RispondiEliminaSono contenta che ti sia piaciuta! Puoi dirmi il tuo nome? Grazie! Serena giornata :-)
Eliminagrazie Lucia, proverò sicuramente questa tua ricetta.
RispondiEliminaUn abbraccio da una casalinga della bassa padana.
Originale questo gattò! ahahahahahaha dai che scherzo!! Non conoscevo affatto la pitta.. mis embra ottima.. con quella cipollata alc entro di capperi e cipolle.. mamma mia.. mi sto leccando le dita!!!! Cmq son pienamente d'accordo con te riguardo alle ricette che girano sul web... La prima che mi sale in testa è la carbonara.. in giro la vedo fatta con la panna! orroreeeee orroreeeeeeeee.. da romana doc... lo so.. ma chi non lo è e cerca la ricetta?? uffff.. meno male che ci son persone come te.. che riportano la rcietta fedelmente.. e che fanno un bel post per spiegarne la differenza.. smackkk
RispondiEliminaChe bontà, davvero un bellissimo aspetto e chissà che profumino.
RispondiEliminaTi seguiamo ;)
Quindi ricapitolando, avresti fatto una rivisitazione del classico gattò di patate napoletano o del suo meno nobile cugino sformato di patate, giusto??
RispondiEliminaahahahaha scherzo pure io! La tua spiegazione e la disamina storico-sociologica mi hanno completamente conquistata! Io non ho mai assaggiato la pitta, non sapevo nemmeno lontanamente cosa fosse prima di questo momento, anzi ingenuamente e dal nome pensavo si trattasse semplicemente di una specie di pizza o focaccia!!
Non conosco nemmeno il pecorino salentino che però immagino buonissimo. Nel mio breve soggiorno in quella magnifica terra che è il salento ho assaggiato davvero poche cose e quindi ho delle lacune profondissime in materia che spero di colmare al più presto.
cara la mia Lucy, il tuo essere insieme "salentina, prof e della Vergine", ti rende ai miei occhi se possibile ancora più simpatica. Una vera tipa tosta, precisa e preparata: una di cui fidarsi ciecamente, insomma, che le cose non le improvvisa né le butta lì senza cognizione di causa!
Ti mando baci (e grazie di tutte le informazioni!)
P.S.: una curiosità di vecchia data riguardante gli ovis molis: ti è mai arrivata la mia mail con le ipotesi del mio amico circa l'origine del nome? Quante belle e istruttive chiacchierate, sapessi, hanno preso spunto da quel tuo post!
P.S.2: sai che domani rifaccio la tua caprese al limone?? Stavolta per intero però!!!!
bellissima ricetta! anche mia suocera me la fa assaggiare spesso quando son da lei, ora potrò farmela da me!
RispondiEliminagrazie per la bella condivisione
spery
Quanto mi piace, ghiottissima e sempre perfetta!!!!!
RispondiEliminaCiao Lucia, ho fatto la tua meravigliosa pitta di patate!
RispondiEliminaSe faccio in tempo, la troverai domani nel mio blog... Grazie cara!
A presto!
Devi fare in tempo assolutamente! Muoio dalla voglia di gustarmi il tuo post! :-D Un abbraccio, Sara! ;-)
EliminaCe la metto tutta... spero di non deluderti! Un bacione ;-)
EliminaCiao Lucia, è un piacere conoscerti e un onore averti ospite nel mio blog.
RispondiEliminaMi associo alla lunghissima lista di commenti...questa tua ricetta è speciale e invoglia tantissimo!
Un paio d'anni fa ho fatto un bellissimo giro nel salento e mi è piaciuto da morire...la costa...l'interno...per non parlare del cibo, proverò a fare la pitta, anche se sicuramente non verrà bene come la tua!
Baci e a presto,
Cri
p.s.ti offro tutta la bottiglia di limonata...bella fresca...;-)
Meravigliosa!!!!
RispondiEliminaAmo il Salento, amo il suo mare cristallino, amo la cucina salentina e... quanto mi piacciono i salentini!!
Metto il tuo blog tra i miei preferiti così sono subito informata delle novità che posti.
Questa pitta la rifarò senz'altro nei prossimi giorni!
Grazie!!
Ammazza...sento un profumino...Lucia buona questa pitta...mi piace!!!ciaooo
RispondiEliminaNon ho resistito, l'ho cucinata per cena, è buonisima!!!
RispondiEliminaGuarda qui http://tentazionidigusto.blogspot.it/2012/08/pitta-di-patate-salentina.html
Grazie!!
Buonanotte, un bacio
Semplicemente fantastica!
RispondiEliminaHo copiato la ricetta...grazie e complimenti per il post
non conoscevo questa versione, sembra molto gustosa.
RispondiEliminaDa provare assolutamente!grazie!
Grazie per la fantastica ricetta, l'ho pubblicata oggi
RispondiEliminahttp://dolcemente-salato.blogspot.it/2012/09/pitta-di-patate-salentina.html
Devo solo migliorare la stratificazione, ho messo più patate sotto che sopra ma è un piatto fantastico e ringrazio te e Sara (del blog Di Pasta Impasta) per avermela fatta conoscere.
Ma buonaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!
RispondiEliminaDa rifare di sicuro!!!
nasinasi
miciapallina
p.s. a proposito, ti ho rubato anche la ricetta dei biscotti di Pippi Calzelunghe!
Ottimi!
Sono barese e non la conoscevo...una vera delizia di cui ringrazio Ornella di Ammodomio che mi ha fatta arrivare qui! Mi sa che ti seguirò spesso ora...
RispondiEliminaNe sono onorata, Alessandra!!! Grazie di cuore per la tua visita e per il graditissimo commento :-)
EliminaUna notazione tecnica. Come mai questa ricetta non è elencata nello "INDICE DELLE RICETTE"? Te lo dico perchè m'hai fatto impazzire a cercarla, vi sono giunto solo attraverso il post di Ornella. Come vedi non tutti i mali vengono per nuocere ;)
RispondiEliminaSai che hai ragione? Corro ad aggiornare l'indice! Grazie, Mimmo!!! :-D
Eliminaciao Lucia...un post da incorniciare!
RispondiEliminaho preparato ieri la tua pitta..eh da quanto ci andavo dietro e non potevo scegliere di meglio che la tua ricetta, mi sono fidata solo della tua! e che dirti...una meraviglia, solo mio marito si è pappato più di mezza teglia per quanto adora le cipolle! oggi l'ho postata!
grazie per aver condiviso una ricetta della tua splendida terra!
un abbraccio