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lunedì 11 febbraio 2013

OTIUM SINE DIGNITATE





Capita. Di rado, ma capita. Di ritrovarci a casa completamente da soli, con una lunghissima giornata davanti da trascorrere come ci aggrada. Nel mio caso, nel più assoluto far niente. Fregandomene del lamento dei piatti che da ieri sera invocano la liberazione dall’acqua schiumosa  del lavello,  della lavatrice traboccante di mutande che dovrei avviare perché nei cassetti non ne è rimasto più nemmeno un paio, del televisore che riempie la casa di un silenzio innaturale da “the day after” sperando che prima o poi mi decida ad accenderlo. NO. Oggi voglio proprio godermi il silenzio. E l’ozio padre di tutti i vizi. E la neve che fiocca imperturbabile. Come se io non esistessi, come se non mi vedesse, col naso incollato alla finestra, fissarla incantata. Perché è davvero bella, la neve… Ma chi se lo ricordava più? 







BISCOTTINI TUTTI FRUTTI


La ricetta di questi originali e deliziosi biscotti che oggi ho gustato a colazione tra un fiocco di neve e l'altro l'ho trovata sul blog di un simpaticissimo romanaccio, Marco Spetti: me ne sono innamorata perdutamente!!! (Della ricetta, eh! Non stiamo qui a fare dichiarazioni d'amore agli chef :-D) La prima volta l'ho realizzata fedelmente; successivamente, ho provato ad eliminare le mandorle e le nocciole, utilizzando al loro posto fragole ed ananas. Ah! Ho fatto a meno anche delle goji berries, ma solo perché non sono riuscita a reperirle. Se voi siete in grado di procurarvi queste bacche senza andare a "Chi l'ha visto?", usatele: il sapore dei vostri "tutti frutti" ne trarrà sicuramente beneficio ;-)   



INGREDIENTI PER UNA QUINDICINA DI PEZZI



330 grammi di farina  kamut

230 grammi di zucchero di canna

130 grammi di burro

80 grammi di uova (poco meno di 2 uova)

mezza bacca di vaniglia

un mix di frutti secchi
(io ho usato ciliegie, fragole, ananas, uva e mirtilli: un 200 grammi in totale)



Lavorate il burro con lo zucchero; aggiungete le uova, poi la frutta e la vaniglia. Infine, la farina. Stendete l'impasto su un foglio di carta da forno e mettetelo in frigorifero a rassodare. Dopo un'oretta tiratelo fuori e ritagliatevi i biscotti con una formina circolare. Adagiate i biscottini sulla placca del forno rivestita di carta forno e cuoceteli per circa dodici minuti a 170 gradi (forno già caldo). 






















lunedì 27 febbraio 2012

PIPPILOTTI E RICORDI DI UNA VITA FA




Non appena li ho estratti dal forno, qualche pomeriggio fa, la “faccia” lentigginosa di questi biscotti carotosi mi ha riportato a lei: Pippilotta Pesanella Tapparella Succiamenta, alias Pippi Calzelunghe. Ve la ricordate?







Sebbene avessi soltanto sei anni quando, un secolo fa (e non per modo di dire, ahimè! Era il 1970, quindi DAVVERO un secolo fa), la Rai mandò in onda per la prima volta i ventun episodi ispirati al romanzo di Astrid Lindgren, conservo immagini nitidissime della strampalata ragazzina e dei due buffi animali che vivevano con lei a Villa Colle: Zietto, il cavallo bianco a pois, e Signor Nilsson, la scimmietta. A me Pippi piaceva davvero tanto, forse perché, inconsciamente, vedevo in lei ciò che io stessa avrei voluto essere: una creatura libera e felice. Non andare a scuola, mangiare tutte le schifezze che si desiderino, andarsene in giro tutto il giorno, giocare a cuscinate con gli amichetti riempiendo la camera di piume senza paura di essere sgridati… Ma quale bambino non ha mai sognato di fare questa vita? Era impossibile resisterle! Mi colpivano l’allegria e la spensieratezza che derivavano a quel personaggio surreale dal suo essere fuori da schemi e convenzioni, ma quello che mi colpiva sopra ogni cosa era la sua assoluta mancanza di responsabilità mentre io, essendo la seconda di sei fratelli, sono stata educata al senso del dovere e responsabilizzata fin dalla più tenera età. E qui voglio raccontarvi un episodio della mia infanzia che collega le due cose: il mio processo di “responsabilizzazione” e Pippi Calzelunghe. Una mattina (avrò avuto otto o nove anni al massimo) mia madre mi chiamò: “Lucia, faccio un salto all’alimentari sotto casa a prendere il pane e il latte (a quei tempi la colazione si faceva così, con una bella scodella di latte caldo zuccherato e fette di pane da inzuppare). Mi raccomando, stai attenta ai tuoi fratelli”. “Mi raccomando”: quante volte l’avevo sentita, quell’espressione! “Certo, mamma, vai tranquilla”. Non era la prima volta che mi veniva affidato un incarico del genere. Però era la prima volta che decidevo di imitare la mitica Pippi per intrattenere il mio pargoletto pubblico con qualcosa di spettacolare che lo tenesse inchiodato e buono per tutto il tempo in cui la mamma fosse stata via. Sarei stata Pippi, dunque: divertente, stupefacente e… magica. Perché lei era anche un po’ magica, sì! Sapeva perfino volare! Mi arrampicai sull’armadio della camera da letto dei miei genitori usando come “scala” il lettino del mio fratellino più piccolo che era sistemato accanto ad esso; quando fui lassù, mi alzai in piedi, esclamai, tutta convinta: “Guardate come voloooo!!!” e spiccai il salto. Qualcosa nella magia non dovette funzionare perché, anziché cadere in piedi e magari rimbalzare allegramente sul letto, come avrebbe fatto la mia eroina, arrivai dritta con la faccia sul pavimento e lì rimasi a vedere tutte le stelle del firmamento, mentre i miei fratellini (che evidentemente non avevano creduto neanche un po' alla mia "magicità") stavano ancora cercando di tirare giù dal lettone il materasso per consentirmi un atterraggio morbido. Per concludere:

1) per parecchi mesi al posto del naso ebbi un’ enorme patata nero-blu dolorante ed orribile a vedersi;

2) diventai zimbello della famiglia a tempo indeterminato (ancora oggi, dopo quarant’anni, qualche fratello ogni tanto mi chiede: "Ti ricordi quando ci facesti Pippi Calzelunghe? Ah ah ah!")

3) dovetti pure sorbirmi la solenne sgridata materna: “Ed io che mi fidavo di te!...” :-D







Stavolta non ci sono fonti autorevoli da citare :-) Questi "pippilotti" me li sono inventati io, quindi... me ne assumo la responsabilità :-D Il che significa che se li provate e non vi soddisfano gli improperi potete spedirli tutti al mio indirizzo! Però però... posso dirvi una cosa? Secondo me vi piaceranno ;-)  



PIPPILOTTI CON FARCIA AL PHILADELHIA  


INGREDIENTI



400 grammi di farina

100 grammi di fecola di patate

250 grammi di zucchero semolato

2 tuorli d’uovo

1 cucchiaino di lievito per dolci

un pizzichino di bicarbonato di sodio

150 grammi di burro

2 carote grandi e dolci

la buccia grattugiata di due arance

succo d’arancia q.b.

1 cucchiaino di estratto di vaniglia

qualche chiodo di garofano pestato


PER LA FARCIA:

480 grammi di Philadelphia classico in panetti

240 grammi di zucchero a velo

vaniglia per aromatizzare



Frullate le carote crude dopo averle sbucciate e tenetele da parte. Miscelate la farina con la fecola, il lievito ed il bicarbonato di sodio. Montate il burro a crema con lo zucchero semolato, quindi aggiungete: i tuorli (uno per volta), il frullato di carote, la buccia grattugiata delle arance, la vaniglia ed i chiodi di garofano pestati. Amalgamate e completate con la miscela di farina precedentemente preparata. Mescolate ancora il tutto unendo, poco per volta, il succo d’arancia sufficiente ad ottenere un impasto della consistenza di una pasta frolla piuttosto morbida (a me ne sono bastati un paio di cucchiai). Passate l’impasto in frigorifero per un paio d’ore, coperto da una pellicola, poi stendetelo su un foglio di carta da forno e ritagliatevi i biscotti. Mentre questi cuociono in forno a 180° gradi per 10-12 minuti, preparate la farcia lavorando velocemente il formaggio freddo di frigorifero con gli altri ingredienti. Farcite i biscotti solo quando si saranno completamente raffreddati. Volendo si possono spolverizzare di zucchero a velo, ma sono più belli “nature”, con la superficie allegramente puntinata di arancione :-) 



















Ciao, Pippi!!!










lunedì 20 febbraio 2012

CHOCOLATE CRINKLE COOKIES





Lo so, lo so! E' tempo di chiacchiere, sfrappole, crostoli e bugie ed ogni blog che si rispetti in questi giorni ha da puzza' di fritto. Ma che ci posso fare se io HO VOGLIA DI CIOCCOLATO? Divorarne quantità ineffabili è ormai per me un impulso irresistibile come per Belen mostrare la farfallina e non ho scusanti, no! Non sono in dolce attesa, non ho uova di Pasqua da smaltire e men che meno carenza di affetto (se non bastassero figli e marito, ci pensano due cani e due gatti a riempirmi d'amore e di  slinguazzate dalla testa ai piedi)! Facciamo così: una scusa valida trovatemela voi ed io in cambio vi regalo la ricetta di questi libidinosissimi biscotti cioccolatosi con le crepe (tanto per restare in tema di cioccolato e di... spacchi!). :-) 








INGREDIENTI:


175 grammi di farina

175 grammi di ottimo cioccolato fondente

150 grammi di zucchero

2 uova

55 grammi di burro

1 cucchiaino raso di lievito per dolci

1 cucchiaino di estratto naturale di vaniglia

un pizzichino di sale



Per prima cosa spezzettate il cioccolato e fatelo fondere a bagnomaria assieme al burro tagliato a pezzetti per agevolare l'operazione. Sbattete le uova intere con lo zucchero per qualche minuto, quindi aggiungetevi il cioccolato e mescolate bene. Unite la farina miscelata con lievito e sale ed infine la vaniglia. Passate il composto in frigorifero per farlo rassodare. Ci vorrà almeno un'ora per renderlo lavorabile; trascorso questo tempo riprendetelo ed aiutandovi con un porzionatore per gelato formate tante palline di circa 3 cm di diametro, da rotolare nello zucchero a velo prima di disporle sulla placca del forno rivestita di carta da forno. Cuocete a 180 gradi per una decina di minuti (forno già caldo, mi raccomando!). La caratteristica di questi biscotti stelle e strisce è il cuore morbido, per cui non superate i tempi di cottura indicati. Buona cioccolatomania a tutti!!! :-)   


















I miei crinkle cookies hanno riscosso grande successo tra le amiche di Facebook che si sono precipitate a provarne la ricetta, devo dire con ottimi risultati :-) Guardate qui di seguito:





Questi sono della simpaticissima Sandra e li ha divorati tutti il maritino... 




  Questi li ha fatti la carissima Letizia Pasquale...




... e questi la mitica Morena! 


BRAVISSIME, VERO?


N.B. LA FONTE DELLA RICETTA E' L'AUTOREVOLE RIVISTA BRITANNICA

"OLIVE" :-) 









domenica 22 gennaio 2012

ALFAJORES DE MAICENA




Ecco a voi, annunciati ed attesissimi, gli argentini (ma anche un po' uruguayani, paraguayani, cileni e peruviani) "alfajores de maicena". Per quei pochi (sfortunati) che a sentirne il nome sono sobbalzati sulla sedia esclamando: "Alfajor! Chi è costui?", preciso che trattasi di delizioso dolcetto costituito da una coppia di biscotti tenuta insieme da una generosa dose di dulce de leche. Per rendere il tutto più godurioso si spalmano di dulce de leche anche i lati dell'alfajor e si tuffano nel cocco grattugiato; una spolverata di zucchero a velo in superficie completa felicemente l'opera. Tra le varie ricette reperite nel web ne ho sperimentate due, leggermente diverse l'una dall'altra: nella prima sono previsti tre tuorli anziché quattro, duecento grammi di burro anziché centocinquanta e nessuna aggiunta di liquore.  Trovo che sia migliore la seconda, per cui ve la propongo assicurandovi che se la proverete non avrete da pentirvene. Per finire, un piccolo consiglio: omettete la buccia di limone grattugiata. Secondo me fa a pugni con il "dulce de leche"; chiedo venia agli argentini, ma quella stonatura nel sapore ha da essere eliminata! :-) 







INGREDIENTI:


300 grammi di amido di mais

200 grammi di farina

150 grammi di zucchero

150 grammi di burro

4 tuorli d'uovo

mezzo cucchiaino di bicarbonato di sodio

2 cucchiaini di lievito per dolci

1 cucchiaino di scorza di limone grattugiata

4 cucchiai di cognac o latte (io ho usato il primo)

5 gocce di essenza di vaniglia
(non avendola trovata l'ho indegnamente sostituita con una bustina di vanillina)


cocco disidratato q.b.



Setacciate insieme farina, bicarbonato di sodio, amido di mais e lievito. Lavorate il burro con  lo zucchero, quindi  aggiungete i tuorli (uno alla volta) ed il cognac. Unite gradualmente gli ingredienti secchi precedentemente setacciati, l'essenza di vaniglia e la scorza di limone. Lavorate bene il tutto, fino ad ottenere un impasto liscio e non appiccicoso. Stendete la pasta e ritagliatevi dei cerchi di 5 cm di diametro; passateli con delicatezza sulla placca del forno rivestita con carta da forno e cuoceteli a 180 gradi per una decina di minuti. Attenzione: non devono prendere colore!  Una volta cotti, lasciateli raffreddare perfettamente e poi uniteli a coppie per mezzo di abbondante dulce de leche.




































lunedì 9 gennaio 2012

"NIENTE MALE" ALLE MANDORLE





E' inevitabile: passata la baraonda delle feste, ci si ritrova a fare i conti con le cose da smaltire. E non mi riferisco ai chili presi, no! Per quelli conviene aspettare Pasqua, onde evitare che colombe e colombine vanifichino mesi e mesi di dieta "lacrime e sangue" (per dirla alla Monti): si fa un bel sacrificio unico a ridosso della prova costume et voilà, c'est plus facile! Io mi riferivo ad altro: alla frutta secca, per esempio. Non ditemi che sono la sola a cui ne è avanzata una quantità industriale! Soprattutto mandorle. Che ci faccio, con un chilo abbondante di mandorle? Beh, ho deciso che le utilizzerò per provare la ricetta di un dolcetto consigliatomi dalla mia amica Natalia, ma siccome stamattina avevo voglia di mettere le mani in pasta, con una manciata di mandorle mi sono inventato dei biscottini... "niente male"! :-D






INGREDIENTI


150 grammi di maizena

100 grammi di farina

125 grammi di zucchero a velo

75 grammi di zucchero semolato

200 grammi di mandorle spellate

1 baccello di vaniglia

100 grammi di burro

3 tuorli d'uovo

3-4 cucchiai di panna fresca

mezza bustina di lievito per dolci

acqua di fiori d'arancio



Frullate le mandorle con lo zucchero a velo ed i semini di vaniglia e mescolate la polvere ottenuta alla  farina, già miscelata con  maizena, zucchero semolato e lievito. Aggiungete il burro morbido a pezzetti, i tuorli, uno o due cucchiai di acqua di fiori d'arancio e panna q.b. per ottenere un impasto morbido ma consistente. Stendete la pasta sulla spianatoia (cosparsa di maizena per evitare che si attacchi) e ritagliate i biscotti nella forma e nella grandezza che preferite. Cuoceteli in forno già caldo a 170-180 gradi fino a leggera doratura. Staccateli dalla carta forno solo quando saranno freddi e cospargeteli di zucchero a velo.
















P.s. Quelli che hanno resistito al primo assalto li ho conservati in frigorifero, bene avvolti in carta stagnola: sono diventati ancora più buoni!

domenica 1 gennaio 2012

OVIS MOLLIS... PER UN INIZIO CONFUSO E FELICE :-)





Sembra facile! Parlare dell’argomento “ovis”, intendo. Perché questi biscottini dall’aria ingenua, fragile, netta, questi sempliciotti di cui al primo sguardo si pensa già di sapere tutto, costituiscono, in realtà, il mistero più grande dopo quello della Vita e dell’Amore: a partire dal nome stesso (ovis mollis od ovis molis?) per proseguire col significato (con una o due elle che sia, perché diamine si chiamano così? Ovis deriva dal latino? Se sì, da quale parola? Da ovum, i, sostantivo latino neutro = uovo o da ovis, is, sostantivo latino femminile = pecora?) ed arenarsi sulla questione della forma (qual è quella “giusta”? A bastoncino, a pallina, ad anello…?) A confondere ulteriormente ci pensa l’ ovis mollis-canestrello: un biscotto fatto con la pasta frolla degli ovis (la cui peculiarità è l’utilizzo dei tuorli d’uovo sodi) ma con la forma dei canestrelli liguri (che invece vogliono rigorosamente i tuorli crudi nell’impasto). In sostanza, uno sconvolgente ibrido degno di un urlo in perfetto stile Munch che (ahimè) non è raro incontrare passeggiando per il web. Come dite? Vi sentite già dei novelli “viandanti su un mare di nebbia”? Bene, allora passo a dissipare un po’ di foschia dal vostro orizzonte (non tutta, però! Ve l’ho detto che trattasi di argomento arduo). Grazie a lunghe e meticolose ricerche (vi ricordo che sono della Vergine) ho scoperto la forma e la ricetta ORIGINALI del Nostro: la forma DOC è quella ad anello, mentre gli ingredienti ed il procedimento autentici sono quelli contenuti nel manuale: Il Pasticciere e Confettiere Moderno edito nel 1907 dalla Casa Editrice Hoepli. Chi è il suo autore? Sentite qua: Giuseppe Ciocca, classe 1867, nato a Treviglio (Bg); artista, pittore, pasticciere, gelatiere, imprenditore dolciario, direttore del Giornale dei Pasticcieri e Confettieri, autore di testi e manuali e Maestro della pasticceria moderna. Vi basta, come garanzia? Beh, che vi basti o no, così è (se vi pare). Buon anno a tutti! ;-)








INGREDIENTI
(PER UNA QUINDICINA DI BISCOTTI):



200 grammi di farina

100 grammi di fecola di patate

200 grammi di burro

100 grammi di zucchero a velo

5 tuorli d’uovo sodi

1 cucchiaino di estratto purissimo di vaniglia

un pizzico di sale



Mescolate farina, fecola, zucchero e sale; aggiungete il burro morbido tagliato a pezzetti ed i tuorli passati al setaccio ed amalgamate velocemente il tutto formando una palla. Passate l’impasto in frigorifero per un’oretta, quindi stendetelo sottile e ritagliatevi i biscotti. Cuocete gli ovis mollis in forno preriscaldato a 180 gradi fino a leggera coloritura. Non toccateli fino a completo raffreddamento perché sono estremamente delicati e si rompono facilmente. Spolverizzateli con abbondante zucchero a velo e gustateli così, in tutta la loro deliziosa semplicità.

































martedì 13 dicembre 2011

BISCOTTI VANIGLIATI AL CIOCCOLATO BIANCO




Pur desiderando postare questa ricetta già da diverso tempo, soltanto oggi ho trovato una mezz'oretta per farlo e coincidenza vuole che sia il mio onomastico; permettetemi, quindi, di invitarvi virtualmente nella mia cucina (l'ambiente della casa che amo di più per vitalità e calore) a gustare, tra una chiacchiera e l'altra, questi aulenti e DELIZIOSI biscottoni che (scommettiamo?) vi conquisteranno fin dal primo morso!  Ovviamente porgo i miei auguri (ed un biscotto in più!) a tutte le amiche foodblogger che condividono con me questo nome luminoso e bellissimo: Lucia :-) 






INGREDIENTI
(PER UNA QUINDICINA DI BISCOTTI GRANDI):


270 grammi di farina

150 grammi di burro

150 grammi di zucchero

2-3 tuorli d'uovo
(dipende dalla grossezza)

un cucchiaino di estratto purissimo di vaniglia

un pizzico di sale

7 grammi di lievito in polvere per dolci

125 grammi di gocce di cioccolato bianco

300 grammi di cioccolato bianco per la copertura

pasta di zucchero (facoltativa) per eventuale decorazione



Per prima cosa mescolate farina, zucchero, sale e  lievito; fate la classica fontana, disponete sui bordi il burro tagliato a pezzetti ed amalgamatelo velocemente alla farina fino ad ottenere un composto "bricioloso". A questo punto unite i tuorli e l'estratto di vaniglia e lavorate il tutto fino ad ottenere una frolla morbida alla quale incorporerete, poco per volta, le gocce di cioccolato bianco. Passate la pasta in frigorifero per una mezz'ora. Trascorso questo tempo riprendetela, stendetela sulla spianatoia infarinata e ritagliatevi i biscotti nella forma e nella grandezza da voi preferite. Cuocete i biscotti a 180 gradi in forno già caldo fino a doratura. Lasciateli raffreddare, quindi tuffatene la superficie nel cioccolato bianco fuso. Se volete decorarli con la pasta di zucchero fateli asciugare bene in frigorifero per tutta la notte. 
















Dimenticavo: l'infiocchettamento dei biscotti è opera di mia figlia! :-)