IL MINESTRONE
Se l’uomo è ciò che mangia, io sono minestrone.
Ne ho divorata una quantità incalcolabile nel corso della mia vita e, di sicuro, sono stata la sola bambina che abbia preferito il minestrone ai più prelibati manicaretti. Lasagne, cannelloni, arrosti sopraffini… nulla era in grado di farmi luccicare gli occhi come quella straordinaria alchimia di odori e sapori che mia madre sapeva ricavare da un miscuglio di verdure banali. Cosa ci volete fare?! Ognuno ha le sue stranezze.
Non ricordo come e quando mi sia sorto l’amore sviscerato per questa pietanza, ma se penso ad essa la memoria mi conduce prontamente alla casa bianca profumata di salsedine in cui crebbi innamorandomi di cielo e mare e all’angusta botteguccia dove dovevi contendere alle cassette di frutta ammucchiate per terra e alle corone di agli e cipolle appesi al muro lo spazio per respirare.
Da casa alla botteguccia c’era qualche centinaio di metri che io percorrevo curiosa e pimpante, stringendo la mano materna. I bambini “che crescevano solo per andarsene” li vedevo giocare per strada a piedi nudi, vestiti di stracci. Le loro grida gioiose si levavano al cielo insieme all’odore di umido delle case scrostate e della pignatta di fagioli messa a sobbollire fin dalle prime luci dell’alba. Al mio passare, le vecchie sedute sull’uscio a recitare il rosario sollevavano il capo coperto da un velo nero e la fierezza del loro sguardo mi trapassava l’anima. Allora distoglievo gli occhi da quei volti che la miseria aveva scolpito nella durezza e il tempo ricamato di rughe, per perdermi nel rosso acceso dei mazzi di peperoncino appesi a testa in giù nei cortili o nel brillante candore del bucato fatto a mano che giocava a svolazzare col vento di scirocco. Panni come gabbiani… Li sentivo sopra la mia testa. Quante volte ho chiuso gli occhi e teso la mano sperando che venissero a prendermi…che potessi diventare una di loro!
Raggiunta la piccola e caotica bottega, mia madre cominciava a chiedere di questo e di quell’ ortaggio, accompagnando ogni richiesta con la stessa, perentoria, raccomandazione: “Scocchiameli belli, sinò te li tornu arretu!” (Sceglimeli belli, altrimenti te li riporto!), e il povero fruttivendolo cerniva, pesava e infilava nei sacchetti di carta, sotto lo sguardo vigile di chi, persi i genitori in tenera età, aveva dovuto apprendere in fretta l’arte di non farsi fregare. La spesa si concludeva sempre con l’omaggio di un mazzo di prezzemolo grosso e rigoglioso che la mamma dava da tenere a me e che io badavo bene a non sciupare, manco avessi tra le mani un prezioso bouquet da sposa!
Appena tornate a casa, mia madre si metteva all’opera ed io assistevo ai lavori, dai quali neppure il sopraggiungere di un cataclisma avrebbe potuto distogliermi. Mi deliziava quel rituale, quel susseguirsi di operazioni caratterizzate da rumori ben precisi: prima lo scroscio dell’acqua corrente che investiva le verdure per ripulirle, poi lo sbatacchio della lama che tagliuzzava decisa e sapiente, quindi lo sfrigolìo della variopinta dadolata nell’incontro irruente con l’olio bollente, infine il borbottio sommesso del brodo lasciato per lungo tempo a sobbollire.
Ma il momento più amato era quando, a cottura ultimata, arrivava quel: “A tavola!!!” bello squillante, preceduto dal profumo paradisiaco del mio piatto preferito che fuoriusciva dalla pentola. Quel minestrone aveva un alcunché di magico che non sono più riuscita a ricreare… forse perché la magia era nel cuore di una bimba che viveva le cose come frammenti di un mondo incantato, e sognava di diventare un gabbiano.
INGREDIENTI PER DUE PERSONE:
1 verza
2 carote
2 zucchine
6 pomodori ramati maturi ma sodi
il cuore di un sedano verde
150 grammi di piselli
150 grammi di fagioli
(borlotti freschi oppure cannellini secchi lessati a parte)
4 patate
2 cipolle
200 grammi di fagiolini
brodo vegetale q.b.
olio extravergine di oliva
sale
parmigiano grattugiato
Lavate le verdure e sbucciate quelle che necessitano di tale operazione. Tagliate verza, patate, zucchine, carote, cipolle, sedano e fagiolini a pezzetti regolari. Pelate i pomodori, privateli dei semi e riducete anch'essi a dadini, mettendoli in una ciotolina a parte.
Scaldate almeno mezzo bicchiere di olio in una pentola alta munita di coperchio e fatevi dorare le verdure (eccetto i pomodori, i piselli e, se avete scelto di non usare i borlotti freschi, i fagioli). Salate leggermente e coprite con il brodo vegetale caldo. Fate sobbollire lentamente a tegame coperto, mescolando di tanto in tanto.
Dopo una mezz'ora aggiungete piselli e pomodori (se usate i cannellini già lessati, uniteli solo poco prima di spegnere il fuoco). Continuate a cuocere finché le verdure risulteranno tenere (ma non sfatte). Distribuite il minestrone nelle fondine, irrorate con un filino di olio e spolverizzate con abbondante parmigiano grattugiato.
delicious!
RispondiEliminaMia cara, io ero tra quei bambini che il minestrone non lo amavano, mia madre l'ha sempre fatto tipo una zuppona calda e invernale. Ma devo dire che il tuo ha un aspetto più estivo e colorato e mi fai venire voglia di riprovarci!!!
RispondiEliminabaci e buona serata
Mio padre,quando lo faceva lui invece che mammma (che odiava cucinare) tagliava tutte le verdure con cura e pazienza. Pezzi piccoli da aggiungere in pentola in precisa e ordinata sequenza. Il risultato finale era pieno d'amore. Se siamo quello che mangiamo......
RispondiEliminabuonissimo il tuo minestrone....neanche a me non e che piace tanto ma il tuo a dei bei colori.....e poi mi ha piacciuto il tuo racconto da piccola...un bacio
RispondiEliminaIo non ho mai disdegnato il minestrone, così come tutto il resto, del resto....
RispondiEliminaMa è bellissimo quello che il tuo minestrone significa, tutti i ricordi che porta con sè.
No...a me il minestrone piace. Ma questo è Il Tuo Minestrone. E non lo replicherò, per non togliergli il sapore che sa avere.
Un abbraccio e a presto.
Elisa
è splendido questo minestrone perchè profuma di ricordi che sono tuoi, che fanno parte di te...cara Lucia, sei veramente una persona speciale,buona domenica, baci....
RispondiElimina...a me non hanno mai abituato al gusto delle verdure che da bambina rifiutavo categoricamente percui, all'età di 31anni, devo proprio svorzarmi per mangiare qualsiasi verdura... eccetto le patate!!!
RispondiEliminaOra che vivo in campagna ed ho un orto grande mi sto rieducando ai sapori e proverò di sicuro la ricetta del tuo minestrone... che è pura poesia!
Ti abbraccio.
A presto.
Il minestrone: un tripudio di colori e leggerezza ...
RispondiEliminaA me piace come lo prepari tu ..senza la frullatura finale col minipimer che alcune usano fare come tocco finale...
Distinguere le verdure ad una ad una e per ultimo il filo d'olio extravergine e parmigiano...
Il massimo sia d'estate che d'inverno!!
Baci
Lucia... cento cose ti direi dopo aver letto questo post.
RispondiEliminaComincio col dire che quando decidi di accompagnare la ricetta con qualcosa di scritto è sempre un bellissimo regalo. Sarà che sai scivere, sarà che sai trasmettere... non lo so.
Inoltre queste schegge di te bambina sono splendide come lo sei tu con lo sguardo curioso nella foto.
E la lucidità del ricordo dello sgardo delle donne...
E poi quel trionfo di sapori e colori che per te ha un significato tutto speciale perchè appartiene ai tuoi ricordi e al tuo vissuto.
Appena letto il titolo mi son detta: "minestrone? oh, mamma la Lucia sta male un po' di stomaco...", ma continuando a leggere non era più solo un minestrone, ma ambrosia e nettare.
Un abbraccio immenso.
Tiz
Lucia^;^cara..ma avrai fatto la felicita' della tua mamma,mangiando tutte queste fantastiche verdure!!!ecco perche' sei cresciuta cosi' bella e solare!!!!il minestrone, ha ripagato,la tua fedelta'!!complimenti per la presentazione del piatto e per la ricettina succulenta,che mi segno subito....buona domenica,cara e grazie di cuore,per i tuoi complimenti,troppo buona!!felice domenica:))
RispondiEliminaUn racconto bellissimo, mi sono commossa. Il minestrone poi è delizioso ma io come la maggior parte delle persone l'ho scoperto solo da grande. Ciao un bacio
RispondiEliminaCiao Lucia grazie del tuo saluto e commento, sei stata gentilissima, il tuo blog è davvero fantastico e le ricette superlative complimenti... e a presto allora! Tiziana.
RispondiEliminaSai che mi era sfuggito il tuo bellissimo blog? Scusami, ti faccio i complimenti per il minestrone, sei dolcissima.
RispondiEliminaGracias por pasar por mi blog. El tuyo es fantástico y voy a aprender mucho leyendolo.
RispondiEliminaChao!
Ciao Lucia, io ti scopro solo oggi e già mi piace tantissimo il tuo blog. Da bambina non mangiavo minestrone, ma da anni ormai ne sono dipendente, insieme al latte della colazione (oddio ho fatto confusione: non li mangio certo insieme a colazione, ma senza questi due piatti non sopravviverei). Scrivi molto bene e siccome mi piace leggere chi sa scrivere, tornerò a trovarti. Non ho ben capito se quella casa bianca con l'affaccio da sturbo é la tua, comunque é davvero bellissima e particolare, perciò mi complimento sia qualora ne fossi tu la proprietaria, sia per averne scelto solo la foto. a Presto. Anna Maria
RispondiEliminaCiao, Anna Maria! E' un piacere avere lettrici intelligenti e attente come te :-) La casa della foto è quella in cui vivevo da bambina, a Gallipoli. Ora, purtroppo, sono costretta a vivere al Nord, ma quella casa mi è rimasta nel cuore... L'ho fotografata l'estate scorsa, durante le vacanze nel mio paese natale. Non so chi ci abiti adesso, ma spero che un giorno possa tornare ad essere mia :-)
RispondiEliminaTorna presto a trovarmi, mi raccomando! Un bacio :-)
Ehhhhhhhhhhhhh, ci avrei giurato che si trattava della mia adorata Puglia. Te lo volevo scrivere nel precedente post, ma essendo al primo "incontro" mi sono sentita quasi sfacciata a chiedertelo. Se non sbaglio, anche sulla foto del profilo sei a Gallipoli? Ci sono stata per l'ennesima volta questa estate, in luglio. Mamma che mareeeeeeeeeeeeeeee, altro che Caraibi, Sardegna, Maldive, ecc. ecc. e che gli deve invidiare? E la gente poi? e il cibo? Pensa che sono tornata con quasi 5 kg in più, pur saltando il pranzo. Ma nonostante questo mi sono comprata anche un bellissimo libro di cucina pugliese, che ho usato sai, non l'ho mica appoggiato, come spesso si fa, su una mensola dove sistematicamente si dimentica. Io sono appassionata della buona cucina, nonostante ingrassi facilmente, ma la considero il più grande piacere della vita. Dando un'occhiata rapida al tuo blog sono rimasta incantata. Ma tutte quelle prelibatezze le fai di tanto in tanto o tu cucini così ogni giorno?
RispondiEliminaE un'altra domanda,please: "ma poi te lo mangi pure quello che cucini o lo apprezzano solo famigliari e amici"? Ho visto sul tuo blog foto da rivista specializzata.....io pensavo di saper fare qualcosina, ma di fronte a te m'inchino........e neanche mi alzo più! Complimenti sei SUPER come dicono i francesi.
Ciao carissima e scusa il chiacchiericcio ma mi sento già di casa nel tuo blog. Un abbraccio
Io sono appena approdata nel tuo bellissimo mondo....e sono immersa nella lettura...ho voglia di scoprire altro. Adesso ti seguo così con calma torno a leggerti e guardare le foto!
RispondiEliminaBuona serata!
barbara
e' un piacere leggere cio' che scrivi e come lo scrivi...
RispondiEliminaSai che questa mi era sfuggita? È forte come un colpo in petto che ti lascia senza respiro... si sente l'umido dello scirocco, l'odore di soffritto che viene dalle corti e la commare che urla: "Ttina ... Ttina ... Scindi..."
RispondiEliminaRibadisco...mi piace leggere i tuoi post....e questo minestrone è davvero fantastico...complimenti...!!!un bacio a quella bimba col mazzolin di prezzemolo....bellissimo racconto...!!!
RispondiEliminaCara Lucia, mi sono incantata a leggere i tuoi post e questo, poi, mi ha commossa! Mi piace il tuo blog e ti ringrazio infinitamente per esserti unita al nostro...
RispondiEliminaSpero di risentirti molto presto e tornerò di certo per leggerti ancora!
Buona serata!
Lucía, yo también amo las sopas desde niña ( no soy como la famosa Mafalda, que la aborrece).
RispondiEliminaNo me extraña que esté enamorada de este minestrone maravilloso, colorido, sano y apetecible.
También me encanta leer sus recuerdos de niña, me emocionan porque sacan a la luz los míos, los que guardo en mi corazón como un tesoro.
Baci e buongiorno.
Scrivi bene, davvero. E le fotografie sono coloratissime e allegre.
RispondiEliminaTornerò spesso a trovarti :-)
Ciao Lucia sono venuta a trovarti e curiosando qui e là nel tuo bellissimo blog ho scoperto la tua passione per il minestrone...ecco il punto di incontro: anche a me piace tanto tanto!!! Sarà che io senza verdure vivo male...quindi il minestrone che ne ha parecchie, è la mia ricarica naturale! Proverò il tuo!
RispondiEliminaUn abbraccio!
Mari
Semplice poesia. <3
RispondiEliminaE quando uscì questa ricetta io ancora non ero una foodblogger e non ti conoscevo. E qui mentre leggevo mi dicevo, avrei certamente commentato. Ci sta tutto dentro Lucia, ottimi ingredienti e l'amore per la propria famiglia e tradizioni. Proprio come sei tu!!! Abbraccio amica mia!
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